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Le indagini sui crimini di guerra in Ucraina

Sparizioni, attacchi contro i civili, violenze anche sessuali: la testimonianza di una poliziotta incontrata dalla RSI

  • 11 maggio 2022, 20:12
  • 20 novembre, 15:56
03:07

Le indagini sui crimini di guerra in Ucraina

RSI Info 11.05.2022, 20:00

Di: Emiliano Bos 

Sparizioni, attacchi contri i civili a Mariupol, detenzioni in condizioni dure in un carcere dei filo-russi in Donbass. Questa la testimonianza di una poliziotta che fino a qualche settimana fa era in servizio proprio a Mariupol. Una vice-commissaria, di cui la RSI ha accertato l’identità, che chiameremo col nome fittizio di Alina perché teme ripercussioni per i suoi famigliari a Mariupol. L’hanno incontrata il nostro inviato in Ucraina Emiliano Bos e il videomaker Emilio Romeo in una località del Donbass.

Partiamo da Mariupol, la sua città. Lei ha mai assistito ad attacchi deliberati contro i civili?

Una volta abbiamo osservato i colpi di un carro armato russo contro un edificio residenziale di 9 piani. Hanno colpito più volte. Poi hanno iniziato a filmare un video mostrando in modo falso l’evacuazione da parte loro dei civili di questo edificio.

A Mariupol, lei dopo il bombardamento dei russi è arrivata anche nel teatro dove c’erano centinaia di civili …

Non c’era né un prima né un dopo ma un bombardamento continuo.

Io sono stata lì prima, durante e dopo gli attacchi. I russi dicono che lì c’erano dei soldati all’interno. È una provocazione: io ero lì di persona e non ho visto alcun militare. C’erano solo civili.

La polizia è riuscita a documentare le violazioni dei diritti umani a Mariupol, almeno nella prima fase dell’attacco?

La polizia ha documentato i casi dall’inizio dell’invasione russa: vittime di bombardamenti, edifici distrutti, infrastrutture danneggiate. Gli agenti di un’apposita sezione hanno realizzato dossier con foto e video. Sono riusciti a portare via da Mariupol tutta questa documentazione.

Lei è riuscita a uscire da Mariupol. Diversi suoi colleghi sono stati invece arrestati. In che condizioni si trovano?

So che sono vivi. Il loro stato di salute è buono ma si trovano in condizioni pessime. So che subiscono maltrattamenti in violazione delle convenzioni di Ginevra.

Lei sa dove si trovano i suoi colleghi?

Si, lo so: non lontano da Donetsk, dove c’era prima il centro di detenzione. La cosiddetta repubblica di Donetsk usa questi luoghi come lager per i prigionieri di guerra. Ci portano anche esponenti politici locali da città e villaggi…chiunque svolga un incarico per le istituzioni dell’Ucraina.

Lei è a conoscenza di violenze e maltrattamenti anche verso le donne?

Sono a conoscenza di come si comportano con le donne in questa prigione vicino a Donetsk. Abbiamo conferme: verso di loro praticano vere e proprie torture che non sono solo psicologiche. Usano questi metodi per ottenere informazioni militari. Non capisco il motivo: sono informazioni di cui queste donne non sono comunque in possesso.

Ha conferma diretta anche di stupri?

Si, c’è un caso: una ragazza, che per fortuna è riuscita a lasciare quel carcere. L’indagine in corso, abbiamo la sua testimonianza.

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