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Leggere Dickens a Gaza

Una biblioteca pubblica con soli testi in inglese è stata creata da due amici - 3'000 titoli che parlano di un sogno realizzato

  • 13 gennaio 2018, 13:29
  • 23 novembre, 03:22
La lettura, una passione: Shady (s) e Mosab Abu Toha

La lettura, una passione: Shady (s) e Mosab Abu Toha

  • Michele Giorgio/RSI

Thomas Conrad, Albert Camus, Charles Dickens, Gabriel Garcia Marquez ma anche Noam Chomsky e Theodor Adorno. I libri di questi autori internazionali e di molti altri sono da qualche settimana disponibili per chiunque nella Striscia di Gaza abbia desiderio o necessità di approfondire le sue conoscenze utilizzando testi in lingua inglese.

Il merito è di Mosab Abu Toha, 25 anni, che con il suo amico Shady ha realizzato il sogno di aprire la "Edward Said Public Library", la prima biblioteca pubblica di Gaza che dispone per l’appunto di testi in lingua inglese.

Tra i libri

"Amo questo tipo di letteratura - spiega Mosab - e quando nel 2014 (in seguito a un raid aereo israeliano, ndr) ho visto le macerie del Dipartimento di lingua inglese della mia università mi sono detto che dovevo fare qualcosa. Attraverso i social ho lanciato un appello al mondo: speditemi testi in lingua inglese e io li custodirò in una biblioteca".

L'appello di Mosab fu subito raccolto e le spedizioni di libri si sono moltiplicate dopo il 2014. "La risposta è stata eccezionale – dice il giovane palestinese - Abbiamo ricevuto libri da USA, Canada, Inghilterra, Italia, da una pacifista israeliana. Sui nostri scaffali abbiamo circa 3’000 volumi". E assieme ai libri sono arrivate donazioni per oltre 10’000 dollari che hanno consentito di affittare un piccolo appartamento e di acquistare scaffali, sedie, tavoli e scrivanie.

Il numero dei visitatori è in aumento e ora Mosab culla un nuovo sogno, spostare la "Edward Said Public Library" dalla periferica Beit Lahiya al capoluogo Gaza city e farla diventare un centro di produzione culturale. "Gaza ha molti problemi e la cultura passa sempre in secondo piano – spiega –, mi piacerebbe fare della biblioteca un luogo dove presentare nuovi libri, film d'autore e tenere dibattiti su politica, società e la letteratura mondiale".

Michele Giorgio

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