L’unico aeroporto ancora in funzione a Tripoli, lo scalo Mitiga situato 8 km a est dalla capitale libica, è stato colpito lunedì dalle forze aeree del generale Khalifa Haftar. I due raid non hanno provocato morti, ma il bilancio potrebbe essere solo provvisorio dato che vengono segnalati scontri nei pressi dell'aeroporto internazionale.
Una pista è stata danneggiata provocando la chiusura dell'aeroporto e scene di panico. Nello scalo era presente un aereo diretto in Arabia Saudita per portare circa 200 pellegrini alla Mecca. “Si è sfiorata la strage”, ha dichiarato il consigliere comunale, Ahmed Wali. Le forze del generale Haftar stanno conducendo da 5 giorni un'offensiva contro la capitale libica, e i combattimenti contro le milizie a sostegno del Governo guidato da Fayez al-Serraj hanno provocato almeno 35 morti, una quarantina di feriti e migliaia di sfollati, circa 2'800, secondo l’ONU che ha denunciato difficoltà a soccorrere i feriti e ad evacuare i civili.
“Pugnalato alle spalle”
Il premier libico al-Serraj ha denunciato l'appoggio francese al generale, che lo avrebbe "pugnalato alle spalle" subito dopo aver stretto accordi ad Abu Dhabi. La Francia da parte sua ha dichiarato la necessità di mettere fine agli scontri, e ha confermato in serata i colloqui telefonici intercorsi fra il Presidente Macron, il Primo ministro al-Sarraj e il maresciallo Haftar. Un media libico come il Libya Observer ha però segnalato lunedì la presenza di "esperti militari" francesi a Garian, città presa da Haftar cento km a sud di Tripoli e da dove domenica ha sparato razzi di tipo Grad.
Il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ha chiesto ad Haftar di "fermare immediatamente" l'offensiva contro Tripoli, sostenendo che "non c'è una soluzione militare al conflitto".