L'Arabia Saudita ha negato sabato, per la prima volta, di aver disposto l'omicidio di Jamal Khashoggi, il giornalista dissidente scomparso a Istanbul, prima degli incontri turco-sauditi in programma questo fine settimana.
Khashoggi, editorialista critico nei confronti dele autorità saudite, dalle pagine del Washington Post, attaccava la repressione del principe ereditario Mohammed bin Salman contro attivisti e nemici politici. Khashoggi non ha dato segni di vita da quando è entrato nel consolato saudita a Istanbul il 2 ottobre.
RG 12.30 del 13.10.2018 Il servizio di Chiara Savi
RSI Info 13.10.2018, 14:24
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Venerdì i quotidiani turchi Sözcü e Milliyet avevano riferito che Khashoggi, quando è entrato nel consolato, indossava un "orologio intelligente" collegato a un telefono che aveva lasciato nelle mani della sua fidanzata, Hatice Cengiz. Entrambi i giornali sostengono che le registrazioni audio sono state trasmesse telefonicamente e sono attualmente all'esame della magistratura turca.
Secondo il Washington Post la Turchia ha in mano audio e video che provano l'omicidio dentro il consolato saudita a Istanbul, ma non li ha diffusi per non essere costretta ad ammettere che spia i diplomatici stranieri. In particolare, esisterebbe un audio a conferma dei particolari più raccapriccianti emersi in questi giorni: "Si può sentire la sua voce, si può sentire come è stato interrogato, torturato e ucciso", racconta una delle fonti al WP.
La "piena collaborazione" chiesta da Ankara non sembra però aver ancora dato i frutti sperati. Dal consolato, infatti, continuano a restare fuori i tecnici della scientifica che i turchi vorrebbero inviare in cerca di indizi su Khashoggi, i cui resti - secondo un'ipotesi investigativa - potrebbe trovarsi sepolti nel giardino della sede diplomatica. A Riad continuano a giungere appelli alla trasparenza, rilanciati oggi da Parigi e Berlino. Emmanuel Macron ha parlato di un caso "molto preoccupante", auspicando che sia fatta "completa chiarezza".
Intanto si allunga la lista dei colossi del mondo imprenditoriale e dell'informazione che prendono le distanze da Riad. Richard Branson, fondatore di Virgin, ha annunciato il congelamento di due progetti turistici in Arabia Saudita e lo stop alle trattative per un investimento di 1 miliardo di dollari nel settore spaziale. "Se fosse provato quello che si riferisce sul caso, cambierebbe sicuramente la capacità di ognuno di noi in Occidente nel fare affari con i sauditi", ha spiegato in un comunicato.
ATS/M. Ang.