Decine di autocarri attraversano il confine con la bandiera rossocrociata bene esposta: la Svizzera è l'unico paese al mondo che riesce a portare aiuti a entrambi i fronti nel Donbass, teatro di un conflitto un po' dimenticato, quello ucraino. Pierre Ograbek ha accompagnato un convoglio organizzato dall'Aiuto umanitario svizzero, della Divisione per lo sviluppo e la cooperazione, giunto a destinazione negli scorsi giorni.
Aiuti svizzeri al Donbass
L'operazione di consegna degli aiuti alla fine è riuscita per l'ottava volta, per un costo di 2,1 milioni di franchi. Come? Terza e ultima tappa lungo la linea del fronte, per rifornire strutture sanitarie che vi si trovano. Il convoglio per passare ha chiesto una tregua dei bombardamenti, senza però avere accesso a tutte le parti coinvolte. Alla guida della colonna umanitaria elvetica, un ex delegato del CICR in pensione che ogni tanto torna in azione.
RG 18.30 del 19.06.2018 Le spiegazioni di Pierre Ograbek su quanto visto a Lugansk e l'intervista al medico svizzero Olivier Hagon
RSI Info 20.06.2018, 01:43
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La seconda tappa era nella regione di Lugansk, dove la tubercolosi è ormai diventata un'epidemia. Il sistema sanitario nell'autoproclamata repubblica popolare è in difficoltà. All'arrivo del convoglio, medici e infermiere si sono affrettati a scaricare le apparecchiature donate dalla Svizzera. Vietato al giornalista della RSI registrare, fotografare e porre domande alle persone incontrate. Ha intervistato, quindi, il medico svizzero Olivier Hagon, membro del convoglio: "Difficile dare un'impressione", afferma, "non ci sono cifre affidabili sulla diffusione della malattia, ma la situazione era già preoccupante prima della guerra e riteniamo che quantomeno non sia migliorata. Il sostegno specialistico fornito è già un primo passo".
RG 18.30 del 18.06.2018 Il reportage di Pierre Ograbek sul lungo viaggio per Donetsk
rsi 18.06.2018, 18:41
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Nella prima tappa del viaggio, i rifornimenti per garantire l'acqua potabile agli ospedali locali avevano faticato a passare: 12 ore per i 100 chilometri da Mariupol a Donetsk, con attese infinite ai checkpoint, dove servono numerosi documenti e ogni dettaglio viene controllato.
RG/pon