Sassi e petardi lanciati contro gli agenti in tenuta antisommossa per riuscire a entrare nel Parlamento a Skopje. Protagonisti degli scontri avvenuti domenica sera sono diversi nazionalisti macedoni contrari all'accordo sul nuovo nome del paese ("Repubblica di Macedonia del Nord"), siglato sei giorni fa al confine tra Grecia e Macedonia. Fra i manifestanti, secondo i media locali, vi erano anche gruppi delle tifoserie violente di calcio. Sette i poliziotti feriti e 25 gli arresti.
Un momento della manifestazione
Una firma - a cui deve seguire ancora la ratificazione da parte dei due Parlamenti (in Macedonia ci sarà anche un referendum) - che pone fine a un contenzioso che dura da 27 anni. Gli agenti hanno risposto ai dimostranti usando gas lacrimogeni.
Anche in Grecia gruppi di nazionalisti hanno manifesto contro l'intesa, che mantiene il termine 'Macedonia' nel nuovo nome. Un termine, a loro avviso, che appartiene esclusivamente al patrimonio storico e culturale ellenico.
Sette poliziotti sono rimasti feriti
ATS/CaL