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Mai così caldo: "Vedremo molti di questi record"

Il giorno più rovente della storia della meteorologia terrestre commentato dal climatologo Luca Mercalli

  • 6 luglio 2023, 23:15
  • 18 luglio 2023, 12:00
Molti record in vista

Molti record in vista

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Di: TG/Red.MM

Lo scorso lunedì, 3 luglio, è stato il giorno più caldo mai registrato sul pianeta. Anzi no, martedì. Perché lo sforamento dei 17 gradi di temperatura media è stato infranto già il giorno dopo. E gli esperti sono pronti a giurare che non è finita.

Ma è davvero così? La RSI ne ha parlato con Luca Mercalli.

"Consideriamolo innanzitutto - afferma il climatologo - come un sintomo della patologia climatica del riscaldamento globale. Si tratta di un dato medio planetario e ci dice che questo è stato il giorno più caldo della storia della meteorologia terrestre. Assistiamo a una sorta di accelerazione. L'ultimo dato così elevato risale al 2016 e in futuro saremo destinati a vederne molti altri di questi record. Ci troviamo dentro una tendenza".

Si va verso un aumento della temperatura globale. Ma è qualcosa di irreversibile?
"La buona notizia, in questo quadro patologico, è che possiamo ancora decidere tra uno scenario veramente catastrofico, con un aumento fino a 5 gradi della temperatura planetaria, se non si mette alcun freno alle emissioni di gas serra. Oppure, se riuscissimo a mettere in atto quelle restrizioni e quella transizione energetica verso le rinnovabili richiesta dall’Accordo di Parigi, potremmo restare sotto i 2 gradi di aumento entro la fine del secolo".

Frenare questa tendenza è importante anche per ridurre tutti i rischi legati al caldo e al clima. In altre parole, rileva Mercalli, "con il riscaldamento globale, oltre a crescere il rischio sanitario, aumentano gli eventi estremi, come alluvioni più frequenti e siccità più lunghe, incendi boschivi, la fusione dei ghiacciai della Groenlandia che potrebbe fare salire di oltre un metro il livello del mare entro la fine del secolo. Il riscaldamento globale è quindi una minaccia per tutta l’umanità, ad esempio, per la produzione alimentare. Tutto ciò potrebbe generare delle gigantesche migrazioni di popoli".

Sta dunque ad economia e politica agire. Come valutare questi sforzi?
"Troppo lenti. Abbiamo preso coscienza e tutti i grandi cambiamenti culturali nella storia dell’umanità spesso hanno richiesto molto tempo per maturare. Ma con la crisi climatica questo tempo non ce l’abbiamo. Qui siamo di fronte all’evoluzione delle leggi fisiche, non abbiamo la possibilità di negoziare con termodinamica".

Un caldo record, l'intervista a Luca Mercalli

Telegiornale 06.07.2023, 20:00

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