Il governo italiano ha deliberato lo stato di emergenza per le regioni Emilia Romagna e Marche, a causa dell’alluvione che questa settimana ha costretto migliaia di persone a lasciare le proprie case. La misura eccezionale, varata sabato dal Consiglio dei Ministri, durerà 12 mesi e prevede lo stanziamento di 24 milioni di euro: 20 per l’Emilia Romagna e 4 per le Marche. Il contributo servirà ad avviare i primi interventi d’urgenza.
Allerta alta in Romagna
Telegiornale 20.09.2024, 20:00
Esacerbate dal ciclone Boris, mercoledì forti piogge si sono riversate sull’Emilia Romagna e le Marche, causando la tracimazione di fiumi, allagamenti e frane. Le criticità maggiori hanno riguardato i fiumi Lamone, Marzeno e Senio, nel Ravennate, e il Montone, nel Forlivese. Le piene hanno però risparmiato i centri cittadini.
La circolazione ferroviaria ha sofferto disagi di diverse ore; in alcuni casi anche di un giorno, soprattutto sulle linee regionali dove il rischio di esondazione dei fiumi era maggiore.
Il torrente Aspio è straripato a livello di Ancona, dove intere zone della città, gran parte delle strade e le scuole sono rimaste chiuse fino a venerdì compreso.
Le piogge del maggio 2023
Le precipitazioni di questa settimana hanno richiamato alla memoria la devastante serie di alluvioni che, lo scorso anno, si è abbattuta sulla regione durante le prime settimane di maggio. A più riprese, intense piogge fecero esondare fiumi e torrenti, causando centinaia di frane e smottamenti. 17 persone persero la vita e quasi 40’000 persone lasciarono la propria casa durante le prime tragiche ore del nubifragio. Il maltempo ha causato danni per quasi 10 miliardi di euro.

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