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Mandato d’arresto per Netanyahu, Israele farà ricorso

È lo stesso premier a dare notizia della comunicazione inviata alla CPI contro gli ordini di cattura emessi nei confronti suoi e di Gallant, l’ex ministro della Difesa

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Netanyahu e Galant a fine ottobre, prima del siluramento del ministro della Difesa.jpg

Netanyahu e Galant a fine ottobre, prima del siluramento del ministro della Difesa

  • Keystone
Di: ATS/Spi 

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, come riferisce il suo ufficio, ha deciso che Israele notificherà alla Corte penale internazionale (CPI) dell’Aia (Paesi Bassi) la sua intenzione di ricorrere in appello contro i mandati di arresto emessi per lui e l’ex ministro della difesa Yoav Gallant.

Netanyahu ha preso la decisione all’ultimo minuto, dato che il termine per il ricorso scade oggi, mercoledì, a mezzanotte. “Lo Stato di Israele rifiuta l’autorità della Corte penale internazionale e la legittimità degli ordini di arresto emessi contro il primo ministro e l’ex ministro della difesa”, scrive in una nota l’ufficio del premier, spiegando che la comunicazione inviata alla CPI chiede anche una sospensione dell’esecuzione degli stessi ordini di cattura.

“Nel caso in cui la Corte rifiuti l’appello, ciò dimostrerà ulteriormente agli amici di Israele negli USA e nel mondo quanto la CPI sia parziale nei confronti di Israele”, si legge nel comunicato del premier.

01:58

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Telegiornale 22.11.2024, 20:00

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