Le acque del Mar cinese meridionale sono sempre più agitate. Lunedì mattina il presidente taiwanese William Lai ha radunato d’urgenza un Consiglio di sicurezza per far fronte alle recenti manovre dell’esercito della Repubblica popolare cinese, che ancora all’alba ha rinforzato i suoi contigenti sul campo.
Stando a quanto riferito dal network statale cinese CCTV, “aerei da combattimento e bombardieri” hanno sorvolato lo Stretto di Taiwan, seguiti dal mare da “parecchi cacciatorpedinieri e fregate del Comando centrale”.
Il ministero della Difesa di Taipei ha risposto intensificando al massimo lo stato di grado di allerta nelle isole più periferiche, come le Matsu e le Kinmen, a poche miglia dalla costa cinese. Lo ha riferito il ministero della Difesa taiwanese. In caso di necessità, sono pronte ulteriori misure di sicurezza. “Per quanto riguarda le manovre di questa mattina”, riferisce Joseph Wu, segretario generale del Consiglio di sicurezza nazionale, “il presidente ha emesso istruzioni chiare su come rispondere alla minaccia militare della Cina”.
Timori sono giunti fino all’altra costa del Pacifico. Gli Stati Uniti si sono detti “seriamente preoccupati per le esercitazioni militari congiunte dell’Esercito popolare di liberazione nello Stretto di Taiwan e nei dintorni di Taiwan”. In una nota, il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller ha rilevato che la risposta di Pechino “con provocazioni militari a un discorso annuale di routine è ingiustificata e rischia di degenerare”.
L’invito è “ad agire con moderazione e di evitare ulteriori azioni che possano minare la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan e nella regione”, essenziale per la pace e la prosperità regionali.
Taiwan: "Resisteremo ai tentativi di annessione"
Telegiornale 10.10.2024, 12:30