Il porto strategico di Mariupol, che Mosca dice di aver "liberato", resiste ancora alle forze russe, afferma invece Kiev. Secondo il presidente ucraino Zelensky, migliaia di combattenti ucraini stanno ancora lottando per difendere l'enorme complesso metallurgico Azovstal.
La caduta totale di Mariupol, un importante porto industriale sul Mar d'Azov che è diventato una città martire e un campo di rovine dopo quasi due mesi di bombardamenti e assedio russo, sarebbe una grande vittoria per Mosca, che sta cercando di creare un ponte di terra che colleghi la Crimea annessa nel 2014 con le aree separatiste filorusse nella regione del Donbass.
Giovedì, il presidente russo Vladimir Putin ha detto che le forze russe hanno "liberato" Mariupol, ordinando un assedio dei rimanenti combattenti ucraini piuttosto che un assalto al sito industriale Azovstal dove sono trincerati. Dal canto suo Volodymyr Zelensky non ha ammesso nessuna sconfitta e ha assicurato che la "battaglia è ancora in corso".
I combattenti ucraini a Mariupol "rifiutano di arrendersi", mentre continuano gli sforzi per far sfollare i civili. Infatti tre autobus per l'evacuazione dei civili hanno lasciato, ieri, giovedì, il porto di Mariupol e sono arrivati a Zaporizhia, la grande città nel sud-est dell'Ucraina, ha detto un reporter dell'AFP. A Kiev, frattanto, il consigliere del presidente ucraino Oleksiy Arestovich ha relativizzato l'offensiva russa per la conquista della città portuale ritenendo che "le forze russe non hanno abbastanza uomini per assediare e conquistare la gigantesca acciaieria.
Nessuna tregua per la Pasqua ortodossa
"Sfortunatamente la Russia ha rifiutato la proposta di una tregua per la Pasqua ortodossa". Lo scrive su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, pubblicando un nuovo video rivolto al suo popolo. "Questo dimostra quanto i leader di questo Stato - sottolinea - tengano in considerazione la fede cristiana e una delle feste più importanti e gioiose. Manteniamo comunque la nostra speranza. La speranza per la pace e che la vita vinca la morte".