È stato arrestato l’ex procuratore generale del Messico Jesus Murillo Karam, che era incaricato di indagare sulla sorte dei 43 studenti "desaparacidos" nel 2014 ad Ayotzinapa. Con lui sono finiti in manette anche 64 fra militari e poliziotti.
L'operazione di polizia è avvenuta il giorno dopo la pubblicazione del rapporto della commissione d'indagine su quella vicenda che parlava di "delitto di stato", cioè del rapimento e assassinio degli studenti commessi dai narcotrafficanti con la complicità di giustizia e forze dell'ordine. Mandati d'arresto sono stati spiccati anche per 14 persone legate al cartello criminale 'Guerreros Unidos'.
Il giudice Murillo Karam è l'artefice della versione ufficiale della vicenda, la cosiddetta "Verità storica", presentata nel 2015 sotto l'allora presidente del Messico, Enrique Pena Nieto (2012-2018), e che non convinse nessuno, tanto meno i familiari dei 43 studenti che sparirono nel nulla la notte fra il 26 e 27 settembre 2014 nello stato di Guerrero dopo aver prenotato dei pullman per partecipare a una manifestazione a Città del Messico.
Messico, svolta nelle indagini
Telegiornale 20.08.2022, 14:30
Da quanto emerso dalle successive indagini, gli studenti furono arrestati da poliziotti corrotti e consegnati alla criminalità organizzata locale dei Guerreros Unidos che, per motivi non completamente chiariti, li avrebbe uccisi e fatto sparire i cadaveri bruciandoli in una discarica. Solo i resti di tre di essi furono trovati e identificati, dopo una vasta operazione che coinvolse anche esperti dall’estero.
Tutte le persone arrestate, incluso l'ex procuratore generale Murillo Karam, sono accusate di "collusione con il crimine organizzato, sequestro di persona, tortura, omicidio e ostruzione della giustizia". La 'Verità storica' del 2015 avrebbe omesso la responsabilità di militari corrotti e di altre istituzioni pubbliche, che è stata invece accertata dalla "Commissione per la verità su Ayotzinapa ", messa in piedi dall'attuale presidente messicano, Andrés Manuel Lopez Obrador, e guidata dal sottosegretario agli Interni, Alejandro Encinas.
Secondo il partito Pri, di cui faceva parte il precedente presidente ed è ora all'opposizione, l'arresto di Murillo Karam, che è un pezzo grosso della formazione, è motivato politicamente.
Messico in piazza per i 43 studenti scomparsi
Telegiornale 27.06.2015, 15:06
Spariti nel nulla
La strage avvenne il 26 settembre del 2014 a Iguala. Le vittime furono studenti della Escuela Normal Rural Raul Isidro Burgos di Ayotzinapa. I giovani erano a bordo di tre autobus sequestrati per svolgere un’attività di raccolta fondi a Città del Messico. Durante il viaggio furono intercettati dalla polizia locale che li attaccò brutalmente causando la morte di 6 studenti; 25 studenti riportarono gravi ferite e 43 furono rapiti. Si presume che dopo il rapimento i giovani sequestrati furono consegnati al cartello dei Guerreros Unidos, e uccisi. I loro resti vennero fatti bruciare, rendendo così pressoché impossibile l’identificazione. La strage ha scosso il Paese; ancora oggi vengono organizzate varie manifestazioni, non solo in Messico, per fare chiarezza sul caso, provocando malessere generale nella politica attuata dal presidente messicano Enrique Peña Nieto.