"La Sicilia non può essere il campo profughi d’Europa" e pertanto la nuova politica migratoria dell'Italia sarà all'insegna di "meno arrivi e più rimpatri". Lo ha dichiarato domenica Matteo Salvini, nuovo ministro degli interni, durante una visita a Pozzallo, dove sorge uno dei più importanti hotspot dell'isola, ovvero una struttura per l'identificazione dei migranti appena sbarcati.
"Per i clandestini è finita la pacchia, devono fare le valigie, con calma, ma se ne devono andare", ha dichiarato Salvini sabato a Vicenza, fresco di giuramento da neoministro. La vera partita, per l'Italia, sarà la riforma del regolamento di Dublino, che oggi prevede che i migranti debbano essere presi in carico dal primo paese europeo in cui vengono identificati. Martedì in Lussemburgo se ne discuterà in una riunione dei ministri dell'interno UE.
Proprio domenica, intanto, nel Mediterrano si sono registrati due naufragi che sono costati la vita a diverse decine di migranti: uno, a largo di Tunisi, in cui sono morte almeno 46 persone e altre 70 circa restano disperse; un altro in Turchia, in cui ne sono annegate altre nove, tra cui sei bambini.
RG/ANSA/eb