I ricorsi proposti dalla Slovacchia e dall’Ungheria per quanto riguarda il meccanismo provvisorio di ricollocamento obbligatorio di richiedenti l’asilo sono da respingere.
E’ questa la conclusione a cui è giunto Yves Bot e che ha sottoposto alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, la quale solitamente prende in forte considerazioni le opinioni espresse dagli avvocati generali. Entrambi i paesi si erano detti contrari a questa decisione adottata nell’estate del 2015 quando il Consiglio dell’Unione Europea per aiutare Grecia e Italia confrontate con la crisi dei migranti ha proposto la ricollocazione di 120'000 persone verso altri Stati membri (per ora il progetto non è decollato, ne sono stati ricollocati circa 12'000, dato febbraio 2017). Secondo Bot questo meccanismo contribuisce realmente e in modo proporzionato “a far sì che Atene e Roma possano far fronte alle conseguenze della crisi migratoria di due anni fa”.
AFP/AlesS