La presidente della Columbia University, Minouche Shafik, lascia la guida del prestigioso ateneo di New York. Lo ha comunicato lei stessa in una e-mail indirizzata a studenti e personale. Shafik, in carica da un solo anno, è stata oggetto di aspre critiche per la gestione delle proteste antisraeliane che hanno infiammato il campus.
“Ho fatto questo annuncio ora, in modo che la nuova leadership sia al suo posto prima dell’inizio del prossimo semestre”, ha scritto in un messaggio riportato dal giornale studentesco della Columbia. L’università è stata una delle prime a mobilitarsi all’inizio della guerra di Israele contro Hamas nella Striscia di Gaza.
Il 30 aprile, attivisti e studenti sono stati portati via con la forza dalla polizia antisommossa e la consueta cerimonia di laurea è stata annullata. Da allora, la maggior parte degli studenti ha lasciato il campus per la pausa estiva. L’università privata è stata accusata, da un lato, di non aver combattuto con sufficiente fermezza contro l’antisemitismo e, dall’altro, di aver usato la mano troppo pesante contro i gruppi studenteschi filo-palestinesi, chiamando la polizia a intervenire.
Ampiamente criticata per aver fatto intervenire le forze dell’ordine, Shafik, economista americana di origine egiziana, era stata ascoltata anche dal Congresso USA, con altri presidenti universitari, accusati di non aver protetto abbastanza gli studenti ebrei.
Durante questo “periodo di crisi”, è stato “difficile superare le opinioni divergenti all’interno della nostra comunità”, ha precisato Shafik. “Durante l’estate ho avuto modo di riflettere e ho deciso che le mie dimissioni avrebbero permesso alla Columbia di affrontare meglio le sfide future”. Prima di Shafik, la presidente dell’Università della Pennsylvania, Elizabeth Magill, e la sua omologa di Harvard, Claudine Gay, si sono dimesse in relazione al conflitto, rispettivamente a dicembre e a gennaio.
Notiziario 05.00 del 15.08.2024
RSI Info 15.08.2024, 07:23