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Missione Artemis 1 completata

La capsula Orion è ammarata con successo al largo dell'isola di Guadalupe, nell'Oceano Pacifico. Lo scudo termico ha superato l'impatto con gli strati atmosferici

  • 11 dicembre 2022, 21:47
  • 20 novembre, 14:15
00:52

Missione compiuta per Artemis 1

Telegiornale 11.12.2022, 20:00

Di: TG/ATS/eLP 

La missione Artemis 1 si è conclusa con successo: la capsula Orion è rientrata oggi, domenica, nell'atmosfera terrestre tuffandosi poi nell’Oceano Pacifico, al largo dell’isola di Guadalupe. La buona riuscita dell'ammaraggio rappresentava una delle priorità della missione.

La capsula, dopo aver viaggiato senza equipaggio per 26 giorni attorno alla Luna, ha sfidato l'atmosfera terreste all'altezza di 122 chilometri, precipitando verso l'oceano ad una velocità di 40mila km/h. La discesa vertiginosa è stata poi frenata da un paracadute.

L'ultima sfida della Orion: l'ammaraggio

Dopo 26 giorni nello spazio e un viaggio di oltre due milioni di chilometri, Orion è ammarata regolarmente intorno alle 18.40 (ora svizzera) superando tutti i test previsti per verificare la sicurezza del veicolo. La capsula, prodotta in collaborazione dall’americana Lockheed Martin e dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa), viaggiava infatti sprovvista di astronauti al fine di sondare la resistenza del suo scudo termico al rientro nell’atmosfera.

A tal riguardo Mike Serafin, responsabile della missione, ha sottolineato l’importanza dello scudo: “È stato progettato per proteggere il veicolo e in futuro gli astronauti, per questo è necessario che funzioni”. L’efficacia della barriera non poteva infatti essere testata prima della partenza, siccome sulla Terra non esistono strutture in grado di simulare una situazione analoga.

20 minuti di fuoco

Un turbolento comitato di benvenuto ha infatti accolto Orion al suo rientro nell’atmosfera. Entrata nella parte più alta di questa, la capsula ha proceduto verso la Terra alla velocità di 40mila km/h fino a raggiungere una quota di 60 chilometri di altezza. A quel punto, come un ciottolo scagliato sull'acqua, il veicolo spaziale ha rimbalzato nuovamente in alto, sino ai 90 chilometri d'altezza, dove ha poi finalmente potuto riprendere la sua rotta.

Ma i veri ostacoli lungo la strada di casa riguardavano l'attrito: la capsula Orion e lo scudo termico, appena dopo 90 secondi dall'ingresso con l'atmosfera, hanno dovuto affrontare la grande sfida della missione. Per cinque minuti infatti la capsula è stata accompagnata verso Terra da temperature superiori ai 2'500 gradi ed avvolta da un mantello di plasma (una nube di particelle elettricamente cariche).

Solamente superati questi primi, pirotecnici minuti la capsula ha poi raggiunto lo strato basso dell’atmosfera, cominciando a rallentare dai frenetici 40mila km/h per raggiungere i più moderati 1'000.

A circa 7 chilometri dalla Terra – con un velocità di 80 km/h – Orion ha poi aperto i tre paracadute che l'hanno accompagnata sino all’oceano, dove è stata poi recuperata dalla marina statunitense.

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