Il Parlamento dell'autoproclamata Repubblica di Luhansk, nell'est dell'Ucraina, ha approvato all'unanimità una legge per indire un referendum per l'annessione alla Russia. Lo riferiscono le agenzie russe. Il referendum avrà luogo dal 23 al 27 settembre, ha detto il vicepresidente del Parlamento, Dmitry Khoroshilov, citato dall’agenzia di stampa russa TASS.
In mattinata il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, aveva affermato che "i referendum nel Donbass sono di grande importanza non solo per la protezione sistemica dei residenti della Repubblica di Luhansk e Donetsk e di altri territori liberati, ma pure per il ripristino della giustizia storica", mettendo pressione per organizzare i referendum di annessione nelle repubbliche separatiste filorusse in Ucraina. Anche per l'Oblast di Kherson è stato annunciato martedì il referendum per l'annessione.
La Russia ha riconosciuto le due autoproclamate repubbliche poco prima dell'invasione dell'Ucraina a fine febbraio e finora si sono accodate la Corea del Nord e la Siria. Per l'ex presidente russo, "l'invasione del territorio della Russia è un crimine che consente l'utilizzo di tutte le forze di autodifesa", aggiungendo che per questo i referendum "sono così temuti a Kiev e in Occidente" e "devono essere tenuti".
Non si è fatta attendere la replica di Kiev, da parte del consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak. "I propagandisti russi ritengono che i "referendum" siano una panacea. Ho brutte notizie. C'è un consenso globale e un diritto internazionale. È inequivocabile: Donetsk, Luhansk, la Crimea sono Ucraina. Qualsiasi tentativo di ridipingere le bandiere è una finzione che non cambierà nulla per noi, né per i nostri partner", ha scritto su Twitter.
È d'altronde vero che l'Istituto per gli studi sulla guerra (ISW), think-tank americano specializzato, ha segnalato martedì mattina: "Una discussione urgente tra i delegati della Russia sulla necessità per Mosca di annettere immediatamente gli Oblast di Luhansk e Donetsk suggerisce che la controffensiva delle forze armate dell'Ucraina in corso sta scatenando il panico tra i dirigenti filorussi e in taluni esponenti di vertice del Cremlino".