Mosul: la seconda città irachena, è nota ai più per essere stata la capitale del califfato, proclamato dall'ISIS, nel giugno del 2014. Mentre la riva sinistra del Tigri è stata liberata già nel gennaio del 2017 e ha potuto rapidamente ricucire le ferite, la riva destra, dove si trova il nucleo storico della città, è stata devastata da una battaglia sanguinosa tra miliziani pronti a immolarsi seminando morte intorno a sé e l’esercito iracheno coadiuvato da milizie sciite e curde, e soprattutto dall’esercito statunitense.
In questa parte della città, che era anche la più povera, la distruzione è paragonabile a quella di Berlino nella seconda guerra mondiale e la popolazione è fortemente traumatizzata, prima dall'ISIS, poi dalla battaglia per la liberazione. Secondo l'ONG Iraq Body Count, sono stati poco meno di 10mila i morti nella battaglia. A un anno di distanza vi sono ancora corpi sotto le macerie, e gli abitanti si battono a mani nude per la ricostruzione.
Lucia Mottini