Una visita privata dal significato molto pubblico: Elon Musk lunedì ha visitato il campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau , dopo essere stato criticato per aver appoggiato una teoria cospirativa antisemita e per aver permesso la pubblicazione di messaggi di odio contro gli ebrei sulla sua piattaforma social X.
Il multimiliardario americano ha risposto all’invito dell’Associazione ebraica europea ad andare a vedere con i propri occhi il simbolo dell’orrore dell’olocausto (dove furono sterminati un milione di ebrei europei dai seguaci di Hitler). “Credo ci vorranno alcuni giorni per poterci riflettere – ha dichiarato Musk ai media presenti - Se ci fossero stati i social media all’epoca, tutto questo sarebbe stato impossibile da nascondere, e se ci fosse stata anche solo libertà di parola”.
Dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas, i messaggi e gli attacchi antisemiti via social si sono moltiplicati e X è stata accusata di fare troppo poco per frenare il proliferare di messaggi di odio. Oggi il suo patron ha difeso la piattaforma affermando che stando a valutazioni indipendenti su X emergono meno contenuti antisemiti rispetto ad altri social, e ha ribadito la sua difesa della libertà di parola. “È difficile parlare della verità perfetta e a volte ci sono diverse interpretazioni della verità, - ha chiosato - ma ognuno di noi può aspirare a essere il più accurato possibile e limitare gli errori tra quello che è stato detto e la realtà”.
Interrogato su come garantire l’equilibrio tra libertà di parola e lotta a discorsi d’odio, il patron di X ha risposto: “Io credo cha alla fine la libertà di parola è vincente: se qualcuno dice il falso, soprattutto sulla nostra piattaforma, puoi rispondergli correggendolo. Se qualcuno promuove il falso, come la negazione dell’Olocausto, viene immediatamente corretto. e non è possibile sfuggire al tag”.