Oltre 12’000 persone sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni nei giorni scorsi in Birmania a causa di raid aerei compiuti dai militari, autori del golpe del 1° marzo che li ha portati al potere, contro una fazione etnica ribelle.
Lo ha reso noto lo stesso gruppo armato, il Karen National Union (KNU), aggiungendo che gli attacchi hanno provocato "numerose vittime" e "la distruzione di scuole e di villaggi". La settimana scorsa il KNU aveva sequestrato una base militare nello Stato di Karen in risposta alla sanguinosa repressione in corso nel Paese e l'esercito aveva reagito tra il 27 e il 30 marzo con i raid aerei contro le roccaforti del gruppo.
RG 18.30 del 29.03.2021 - La corrispondenza di Loretta Dalpozzo
RSI Info 03.04.2021, 11:44
Contenuto audio
Intanto il bilancio dei morti accertati in Birmania dall'inizio delle proteste anti-golpe a inizio febbraio è salito a quota 550, secondo quanto riporta sabato l'Associazione per l'assistenza ai prigionieri politici (AAPP). E finora nel Paese le forze di sicurezza hanno arrestato almeno 2’751 persone.