Reportage

Nel gelo dell’Iowa è sempre Trump a scaldare i repubblicani

Lunedì il via ufficiale alle primarie per incoronare l’anti Biden. L’incognita delle temperature sottozero

  • 15 gennaio, 08:10
  • 15 maggio, 17:00
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Primarie repubblicane, reportage dall'Iowa

Telegiornale 14.01.2024, 20:00

Di: Massimiliano Herber 

All’esterno del Simpson College di Indianola, a mezz’ora d’auto dalla capitale Des Moines, la gente aspetta diligentemente in fila di entrare all’unico evento del fine settimana con Donald Trump. Pare quasi incurante della temperatura glaciale. Meno 26 gradi. Quelli di lunedì in Iowa saranno i caucus più freddi di sempre. Lo sprint finale delle primarie repubblicane per la nomination ha dovuto fare i conti con la tempesta perfetta, il blizzard, che ha sferzato lo stato tra giovedì e venerdì sprofondandolo sotto una coltre di neve e ghiaccio e condizionando gli ultimi scampoli di campagna.

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Il luogo del comizio di sabato di Nikki Haley a Davenport

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I supporter di Donald Trump non paiono temere il freddo. L’ex Presidente nell’ultimissimo sondaggio del giornale locale Des Moines Register doppia ampiamente la seconda classificata nella corsa alla candidatura repubblicana, Nikki Haley. Mai nessuno a questo stadio ha avuto 28 punti di vantaggio.

Ron DeSantis, colui che un anno fa pareva l’astro nascente del partito viaggia a quota 16% nonostante abbia fatto campagna in tutte le 99 contee dello Stato. Una sconfitta in Iowa potrebbe significare per lui la fine delle ambizioni.

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I giornalisti tra i supporter di Trump all’ultimo comizio

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Nella sala del comizio del comizio di Trump i supporter si confondono con i giornalisti.

Nonostante l’entusiasmo nessuno vuole dare nulla per scontato, “dobbiamo mobilitarci e andare a votare nonostante il gelo”, dice il sessantaquattrenne Dean Dutchin. Ammette di non aver mai partecipato a queste assemblee per esprimersi alle primarie, ma questa volta farà un’eccezione affinché Trump “possa salvare l’America”. Susie si dice innamorata di Trump: “ha provato di che pasta è fatto. Ha risollevato il paese nel 2016, lo rifarà ora”.

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Den Dutschin, 64 anni, sostenitore di Trump

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Susie Morgan, supporter di Trump

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Salvare l’America è una delle espressioni che ricorre più spesso tra i supporter del controverso ex presidente. L’entusiasmo che accompagna la sua figura rimane sorprendente a otto anni dal suo ingresso sulla scena politica. I comizi hanno un proprio rituale consolidato – preghiera, tributo alla bandiera, inno nazionale, discorsi introduttivi, colonna sonora… - quasi un format prima che l’ex Presidente si prenda la scena. Il caos alla frontiera (“li deporteremo tutti”), l’inflazione, l’indipendenza energetica (“Trivelliamo, baby, trivelliamo…”), il ritiro dall’Afghanistan, la necessità di una leadership autorevole sono i temi su cui insiste maggiormente. Descrive la sua presidenza come un’età dorata e la platea acconsente e applaude convinta.

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La sala che riunisce i simpatizzanti di Trump

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Trump non sembra lasciare nulla al caso, la sua strategia è di trasformare il voto in Iowa in una prova di forza per poi, in New Hampshire, mettere in cassaforte la nomination (e concentrarsi sul resto della campagna e i processi in agenda a Washington, New York, Atlanta e Miami). I simpatizzanti dell’ex Presidente credono che le inchieste giudiziarie siano soltanto una persecuzione del loro paladino “perché i Democratici lo considerano l’avversario politico più temibile”.

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Alcuni supporter dell'ex presidente

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Ancora una ripresa della sala del comizio di Trump

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Mentre l’ex Presidente fa il pieno e cerca di convincere i suoi “a sfidare la meteo” e recarsi ai caucus di lunedì, la sua principale avversaria – l’ex ambasciatrice alle Nazioni Unite Nikki Haley – fa campagna tra i più moderati e non a caso concentra gli sforzi degli ultimi giorni nelle contee che nel 2020 non avevano visto prevalere Trump.

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Nikki Haley

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I sondaggi la danno in ascesa, per lei sarà importante arrivare seconda in Iowa per poi puntare tutto sul New Hampshire dove il distacco dall’ingombrante avversario è ridotto e con il ritiro di Chris Christie potrebbe anche essere colmabile. Trump oggi l’ha definita “non abbastanza dura”, ma sembra essere rimasta solo lei tra i repubblicani a separare l’ex presidente e la candidatura ufficiale del partito. E il freddo glaciale che potrebbe condizionare il risultato di questa prima tappa elettorale scoraggiando i votanti a recarsi alle assemblee locali per esprimersi.

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USA, primarie repubblicane nello Iowa

Telegiornale 15.01.2024, 20:00

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