"In Salvador ti ammazzano il figlio se rifiuti di farlo reclutare dalle marras, le bande giovanili criminali. Il mio ha 11 anni. Ho detto no, e siamo scappati”. La voce calma, la figlia più piccola adagiata accanto su un materasso. Questa mamma attende da mesi di entrare negli Stati Uniti.
L’ho incontrata nei giorni scorsi, prima della sentenza della Corte Suprema a favore dell’amministrazione Trump emessa qualche ora fa. Adesso le sue speranze di ottenere l’asilo svaniscono del tutto. Come lei, lungo la frontiera meridionale degli Stati Uniti migliaia di immigrati senza documenti sono in attesa al confine.
Nel limbo di Ciudad Juarez, a due passi dal Texas
Molti cercano di mettersi in contatto con i trafficanti, per entrare illegalmente in territorio americano, rischiando e pagando migliaia di dollari. Ma altri non sono disposti. Engpow, 28 anni, è arrivato qui addirittura dal Camerun. “Io non intendo infrangere la legge e andare in prigione. Aspetto qui” mi aveva detto alla fine di agosto. Giorni tutti uguali in una snervante attesa, destinata ora a prolungarsi sine die.
RG 08.00 del 12.09.2019: da Washington, Emiliano Bos
RSI Info 12.09.2019, 09:29
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Lo avevo incontrato al “Buen samaritano” un centro di accoglienza della chiesa metodista a Ciudad Juarez, una delle città tuttora più violente del Messico. D’altra parte del fiume Rio Grande c’è El Paso, in Texas, dove all’inizio di agosto un giovane di Dallas è arrivato fin qui per compiere una strage. Ha massacrato 22 persone.
Da questa parte del confine, in Messico, i richiedenti asilo aspettano. Sono quasi ventimila. Le autorità di frontiera hanno una lista con i nomi. e la speranza di riuscire a presentare la domanda entro qualche mese. Ma questa lista per la maggior parte di loro diventerà carta straccia. Con le nuove regole imposte dall’amministrazione Trump – e ora con l’autorizzazione della Corte Suprema - chi arriva da un paese diverso dal Messico deve chiedere asilo altrove, prima di presentarsi alla frontiera con gli Stati Uniti. Ovviamente impossibile per chi da mesi è qui, nel limbo davanti alla porta degli USA.
I migranti fra USA e Messico
Telegiornale 26.06.2019, 22:00
Mario, cubano, scappato dall’Avana con la moglie e un figlio mi aveva detto: “Io non voglio entrare dalla finestra. Ma dalla porta”. Adesso l’amministrazione Trump gliel’ha chiusa in faccia.