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Neve, consegna vaccino a rischio

L'arrivo di 470'000 dosi in Italia era previsto per martedì. Rinvio per Piemonte e Liguria - Il maltempo causa vittime e danni

  • 28 dicembre 2020, 22:56
  • Ieri, 17:54
00:38

Notiziario 21.00 del 28-12-2020

RSI Info 28.12.2020, 23:01

Di: ATS/M. Ang. 

Rischia di slittare a causa del maltempo la consegna delle circa 470mila dosi di vaccino della Pfizer, che era prevista per domani (martedì) nelle regioni italiane. A quanto si apprende, la casa farmaceutica informerà domani le strutture preposte su eventuali ritardi, con slittamenti anche di un giorno. Piemonte e Liguria hanno già comunicato il rinvio.

"L'ondata di neve sull'Europa rallenta di un giorno la consegna dei vaccini anti covid Pfizer in Liguria: entro il 30 dicembre arriveranno in Regione circa il 75% delle 16mila dosi previste, il restante 25% dovrebbe arrivare il 31 dicembre, giorno in cui inizierà la "vaccinazione allargata" nei 14 ospedali individuati dalla Regione", ha spiegato il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.

Il carico di 470mila dosi rischia dunque di restare in Belgio a causa del maltempo, bloccato per la neve, con le regioni che al momento restano in attesa di riempire di scorte i loro hub, per poi rifornire ospedali e residenze sanitarie assistenziali (RSA), che saranno sorvegliati speciali per le forze dell'ordine. Per le strutture sono infatti pianificati dei piani dei Prefetti, pronti a mettere al sicuro i carichi da qualsiasi tentativo di furto.

Dalle 65mila dosi in Lombardia alle 44mila del Lazio, 40mila in Piemonte e 16mila in Liguria, in queste ore è comunque tutto pronto per "inondare i sistemi sanitari di vaccini", così come annunciato due mesi fa dal Governo. Dopo il V-Day, in tutte le Regioni il secondo carico era previsto in queste ore.

Il maltempo sull'Italia, vittime e danni

Forti nevicate nel nord Italia, soprattutto in Lombardia, Valle D'Aosta, Piemonte e sulla costa ligure. Disagi su molte autostrade, alcune chiuse temporaneamente, con centinaia di Tir bloccati poiché per la neve caduta anche a bassa quota è scattato il divieto di circolazione per i mezzi pesanti, come ad esempio al Traforo del Gran San Bernardo.

Mareggiate e venti di burrasca da nord a sud impediscono i collegamenti con le isole. La perturbazione di origine nord-atlantica continua a mietere danni ma anche vittime: un vigile del fuoco è morto in Sardegna durante un intervento, ed è morto a Milano, dopo essere stato colto da infarto ed essere stato ritrovato da alcuni passanti riverso sul manto nevoso, un malato oncologico di 76 anni; per la caduta di alberi o rami sono finiti in ospedale due passanti a Roma, uno a Milano e uno in Brianza.

Milano, Torino, Genova e il tratto di costa fino a Savona, si sono svegliante sotto la neve, nel capoluogo lombardo la coltre bianca ha superato i 15 centimetri. Pochi fiocchi hanno imbiancato i tetti e le calli di Venezia, il cui centro è rimasto all'asciutto grazie al Mose, ma sono state copiose le nevicate sulle Dolomiti Bellunesi.

Forti mareggiate lungo le coste, in particolare in Toscana a Livorno, con onde alte fino 3 metri che hanno costretto a chiudere i viali vicini al mare perché sulle strade arrivavano detriti anche di grosse dimensioni. Stessa misura è stata adottata nel Savonese.

E per domani (martedì) il maltempo replica: la Protezione Civile ha diramato allerta arancione per rischio idrogeologico in Emilia Romagna e si prevedono ancora piogge e venti forti in Campania, Basilicata e Calabria.

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