Hamas e Israele si accusano a vicenda per il mancato raggiungimento di un accordo di cessate il fuoco oggi (mercoledi 25 dicembre) in Qatar, nonostante entrambi avessero parlato di progressi nei giorni scorsi. Il gruppo militare afferma che Israele ha posto all’ultimo momento ulteriori condizioni, mentre il premier israeliano Benyamin Netanyahu accusa gli islamisti di tornare indietro su punti già concordati.
“L’occupatore ha posto nuove condizioni relative al ritiro, al cessate il fuoco, allo scambio dei prigionieri e al ritorno degli sfollati, il che ha ritardato il raggiungimento dell’accordo che era in vista”, ha detto Hamas, aggiungendo che stava dando prova di serietà e flessibilità davanti alla mediazione di Qatar ed Egitto.
“I terroristi di Hamas continuano a mentire, stanno rinnegando le intese che sono state già raggiunte e continuano a creare difficoltà nei negoziati”, ha detto invece Netanyahu, aggiungendo che Israele continuerà tuttavia gli sforzi incessanti per il ritorno degli ostaggi.
Israele continua a bombardare
In una delle campagne più punitive degli ultimi 14 mesi, le forze israeliane hanno colpito nel nord della striscia di Gaza, intorno a tre ospedali a Beit Lahiya, Beit Hanoun e Jabalia, sulla linea di confine. I palestinesi affermano che Israele sta cercando di spopolare la zona per creare una sorta di fascia di sicurezza. Israele nega l’accusa e afferma di avere invitato i civili ad abbandonare il teatro delle operazioni “per la loro sicurezza”.
Almeno 24 persone sono state uccise oggi in tutta la striscia di Gaza, secondo fonti sanitarie, portando il numero complessivo delle vittime della guerra a 45’361. Un attacco ha colpito una ex scuola che ospitava delle famiglie di sfollati nel sobborgo di Sheikh Radwan. Le forze israeliane affermano di avere colpito un militante di Hamas che operava in un quartiere della città di Gaza.
In quella che Israele ha detto essere un’operazione contro un altro ufficiale di Hamas, altri palestinesi sono stati uccisi e feriti nella zona di Al’Mawasi, nel sud della striscia, pure designata da Israele come “zona umanitaria”.
Gaza, tregua vicina?
Telegiornale 22.12.2024, 12:30
Neonata muore di freddo a Gaza
Nella notte tra il 24 e il 25 una bambina di tre settimane è morta di freddo in una tenda di sfollati nella striscia di Gaza. E’ il terzo caso del genere negli ultimi giorni, stando a fonti sanitarie.
Il decesso sottolinea le condizioni insostenibili in cui vive gran parte della popolazione (2,3 milioni di persone) dopo che gran parte delle case e delle infrastrutture sono state ridotte a cumuli di macerie. In molti dei ricoveri manca il riscaldamento. La temperatura minima della notte di Natale a Khan Yunis, riferita dai siti di statistiche meteo, era di circa 7 gradi.