Papa Francesco, durante il tradizionale messaggio natalizio “Urbi et Orbi”, ha lanciato un accorato appello per la pace, sottolineando l’urgenza di far tacere le armi e superare le divisioni in un mondo segnato da guerre e crisi umanitarie. Il Pontefice ha citato i principali focolai di conflitto, dalla martoriata Ucraina alla devastata Gaza, fino al Sudan dilaniato dalla guerra civile, chiedendo gesti concreti di dialogo e solidarietà.
Rivolgendosi ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro e al pubblico globale, ha invocato la fine delle ostilità in Ucraina, denunciando l’intensificazione degli attacchi russi e auspicando una pace duratura. Ha poi puntato i riflettori sulla disastrosa situazione a Gaza, condannando il bombardamento di scuole e ospedali e rinnovando l’appello per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi.
Non meno drammatica è la situazione in Sudan, dove milioni di sfollati e una crescente carestia aggravano una crisi umanitaria definita dalle Nazioni Unite come la peggiore al mondo. Francesco ha chiesto con forza la facilitazione degli aiuti e il sostegno ai più vulnerabili.
Il Papa ha inoltre menzionato numerosi altri paesi afflitti da conflitti o instabilità, dal Medio Oriente all’Africa, dalla Birmania a Haiti, richiamando l’attenzione sulle famiglie colpite dal morbillo nella Repubblica Democratica del Congo e sulle vittime del terrorismo e del cambiamento climatico in Burkina Faso, Mali e Niger.
Infine, un appello all’unità: Francesco ha esortato i leader globali a costruire il bene comune, superando le divisioni ideologiche e fisiche, e ha rinnovato la richiesta di cancellare i debiti dei paesi più poveri in vista del Giubileo del 2025, che vedrà milioni di pellegrini convergere a Roma.