Taglio di capelli afro, treccine, dreadlocks: negli Stati Uniti, la Camera dei rappresentanti ha deciso venerdì di vietare qualsiasi tipo di discriminazione razziale basata sul taglio di capelli.
Il progetto di legge mira esplicitamente a proteggere gli afroamericani vittime di quei regolamenti che impongono loro determinati tagli di capelli, soprattutto a scuola e sul luogo di lavoro.
Esempi legati a questo tipo di discriminazione non sono rari nel paese: a fine 2019, per esempio, un adolescente nero del Texas era stato sospeso dal suo liceo e minacciato di espulsione se non si fosse tagliato i dreadlocks (ciocche di capelli formate da nodi, ndr.) che la direzione giudicava troppo lunghi. La sanzione aveva innescato un aspro dibattito e accuse di razzismo. Durante un torneo scolastico di lotta, nel dicembre del 2018, un arbitro aveva invece intimato a un liceale afroamericano di tagliarsi i capelli poiché la sua pettinatura era stata giudicata non conforme al regolamento.
I contrari al progetto di legge hanno per parte loro accusato i promotori democratici di non preoccuparsi delle preoccupazioni reali della popolazione, come l’inflazione o l’aumento del costo della benzina.
Il progetto di legge ha l’appoggio del presidente Joe Biden, ma deve ancora passare lo scoglio del Senato, dove la sua sorte è incerta.
Nel frattempo, diversi Stati hanno già deciso di loro iniziativa di vietare questo tipo di discriminazione, come per esempio la California, dove una legge del genere è stata approvata nel 2019.