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"No" a discriminazioni legate alla capigliatura

La Camera statunitense approva un progetto di legge che mira a meglio proteggere gli afroamericani – Il testo passa al Senato

  • 19 marzo 2022, 13:22
  • 20 novembre, 18:27
00:13

Dal Notiziario delle 09.00 del 19.03.22

RSI Info 19.03.2022, 14:11

  • REUTERS
Di: AFP/ludoC 

Taglio di capelli afro, treccine, dreadlocks: negli Stati Uniti, la Camera dei rappresentanti ha deciso venerdì di vietare qualsiasi tipo di discriminazione razziale basata sul taglio di capelli.

Il progetto di legge mira esplicitamente a proteggere gli afroamericani vittime di quei regolamenti che impongono loro determinati tagli di capelli, soprattutto a scuola e sul luogo di lavoro.

Esempi legati a questo tipo di discriminazione non sono rari nel paese: a fine 2019, per esempio, un adolescente nero del Texas era stato sospeso dal suo liceo e minacciato di espulsione se non si fosse tagliato i dreadlocks (ciocche di capelli formate da nodi, ndr.) che la direzione giudicava troppo lunghi. La sanzione aveva innescato un aspro dibattito e accuse di razzismo. Durante un torneo scolastico di lotta, nel dicembre del 2018, un arbitro aveva invece intimato a un liceale afroamericano di tagliarsi i capelli poiché la sua pettinatura era stata giudicata non conforme al regolamento.

I contrari al progetto di legge hanno per parte loro accusato i promotori democratici di non preoccuparsi delle preoccupazioni reali della popolazione, come l’inflazione o l’aumento del costo della benzina.

Il progetto di legge ha l’appoggio del presidente Joe Biden, ma deve ancora passare lo scoglio del Senato, dove la sua sorte è incerta.

Nel frattempo, diversi Stati hanno già deciso di loro iniziativa di vietare questo tipo di discriminazione, come per esempio la California, dove una legge del genere è stata approvata nel 2019.

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