È stato diagnosticato il primo caso in Europa, (in Belgio), della nuova variante B.1.1.529 del coronavirus, emersa ieri (giovedì) in Sudafrica. Lo rendono noto i media belgi. La contagiata è una donna, che ha sviluppato i sintomi 11 giorni dopo aver viaggiato in Egitto, attraverso la Turchia. Non ha alcun collegamento con il Sudafrica o con qualsiasi altro Paese del Sud del continente africano. La paziente aveva una carica virale elevata al momento della diagnosi. Non era vaccinata, né era stata infettata in passato.
Primi casi anche in Israele
In mattinata anche Israele ha annunciato i suoi primi casi della nuova variante: si tratta di una persona proveniente dal Malawi e di altre due che arrivano da altri Paesi non meglio specificati. Tutti e tre risultano vaccinati e sono stati messi in isolamento. Ora si dovrà osservare il decorso e gli effetti della malattia.
OMS: "Serviranno settimane per capire l'impatto"
Intanto l'OMS ha messo in guardia dall'imporre restrizioni ai viaggi a causa della variante B.1.1.529, affermando che ci vorranno settimane per comprenderne le implicazioni e che i Paesi dovrebbero adottare un approccio basato sul rischio e scientifico. "L'OMS sta monitorando da vicino la variante B.1.1.529", ha detto un portavoce. "Ci vorranno alcune settimane per capire quale impatto ha questa variante. I ricercatori stanno lavorando per capire di più sulle mutazioni e cosa significano, quanto sia trasmissibile o virulenta questa variante e come può avere un impatto su diagnostica, terapie e vaccini".
Voli dal Sudafrica sulla lista rossa
Nel frattempo i Governi stanno prendendo misure contro quella che la comunità scientifica ha già definito "la variante più significativa di tutte". La Germania da venerdì notte, per esempio, farà arrivare dal Sudafrica solo cittadini tedeschi. Anche Singapore, pur non avendo finora registrato casi della nuova variante, ha messo i voli dal Sudafrica sulla lista rossa.
Stop UE ai voli provenienti dall'Africa australe
ll meccanismo di risposta alle crisi del Consiglio europeo (Ipcr) dopo aver riunito gli ambasciatori dei 27 Paesi membri ha approvato - a quanto si apprende da fonti italiane - la proposta della Commissione europea per l'attivazione del freno d'emergenza. C'è, quindi, il via libera allo stop coordinato dei Paesi europei ai voli provenienti dall'Africa australe a causa dell'emergere della nuova variante sudafricana.
UFSP, valutazioni in corso
Dal canto suo l’UFSP sta analizzando i dati disponibili, ha dichiarato venerdì un portavoce, e sta discutendo della nuova variante con diversi attori. Le valutazioni dell'OMS sulla sua pericolosità avranno anche un'influenza su ulteriori decisioni in Svizzera.
Da parte sua la Task force federale ha rilevato come la nuova variante si stia diffondendo rapidamente e come il suo potenziale di resistenza al vaccino sia maggiore. Tuttavia, il numero di casi in Sudafrica è ancora molto basso, nonostante la variante B.1.1.529 sembri avere la meglio sulla Delta. Secondo gli esperti della Task force anche la trasmissione di questa nuova variante dipenderà dal livello di copertura del vaccino.
Pfizer: "Possiamo produrre vaccino ad hoc in 3 mesi"
E sulla nuova variante l'azienda farmaceutica Pfizer ha fatto sapere che: "Nel caso in cui emerga una variante del virus SasrCoV2 che sfugga al vaccino, Pfizer e BioNTech prevedono di essere in grado di sviluppare e produrre un vaccino su misura contro quella variante in circa 100 giorni, previa approvazione normativa".