L’amministrazione statunitense ha messo a punto una lista di prodotti importati dalla Cina per un valore di 200 miliardi di dollari cui potranno essere imposti dazi del 10%. La cifra corrisponde praticamente a tutto l’export di Pechino verso Washington, ma le nuove misure non entreranno in vigore prima di un iter di verifica di due mesi.
"Da più di un anno, l'amministrazione Trump ha chiesto pazientemente alla Cina di mettere fine alle sue pratiche sleali, di aprire i suoi mercati e di dedicarsi ad una concorrenza basata sulle forze del mercato", ha affermato il rappresentante americano al Commercio statunitense Robert Lighthizer in un comunicato diffuso martedì.
La Cina non ha tardato a reagire, avvertendo che sarebbe costretta di prendere delle contromosse. Il ministero del commercio, in una nota, ha giudicato "totalmente inaccettabili" le nuove minacce di Washington, dichiarando che le tariffe costituiscono una violazione delle regole dell’Organizzazione mondiale del commercio, davanti alla quale porterà la questione. La Borsa di Shanghai ha aperto in calo dopo questi annunci.