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Nuovi raid israeliani su Gaza: “Decine di morti nei campi profughi”

Hamas: 42 palestinesi uccisi nel quartiere di Truffah e nel campo di Shati - Media: L’obiettivo era il capo operativo di Hamas, Raad Saad - La Croce Rossa: oltre 25 morti tra gli sfollati ad al-Mawasi - UE chiede indagine indipendente

  • 22 giugno, 16:06
  • 24 giugno, 10:19

Gaza, colpita una sede del CICR

Telegiornale 22.06.2024, 12:30

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Di: Ats/Afp/sdr

Fonti palestinesi, riprese dai media israeliani, hanno riferito di “molte vittime” nei raid di Israele che hanno riguardato il campo profughi di Shati e il sobborgo di Tuffah, entrambi a Gaza City, nel centro della Striscia. Secondo Ismail Al-Thawabta, direttore dell’ufficio stampa governativo gestito da Hamas, i morti sarebbero almeno 42. I media israeliani hanno riportato che l’obiettivo del raid era il capo dipartimento operativo di Hamas, Raad Saad.

Inoltre il Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC) ha affermato che almeno 25 persone sono state uccise in un bombardamento che ha danneggiato il suo ufficio a Gaza, attorno al quale centinaia di palestinesi sfollati vivono in tende improvvisate. A riportarlo è il Guardian. Intanto si apprende che l’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha chiesto un’indagine indipendente sul bombardamento. Un attacco che le forze israeliane negano di aver compiuto.

Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, dal canto suo ha riferito che ci sono stati anche 50 feriti nel bombardamento, di cui ha attribuito la colpa a Israele. Ha ribadito che i bombardamenti israeliani di venerdì hanno “preso di mira le tende degli sfollati nell’area di al-Mawasi”, che si trova intorno alla base del CICR. Al-Mawasi era stata designata come “zona sicura” umanitaria da Israele e migliaia di persone sono fuggite lì in seguito all’assalto israeliano alla città meridionale di Rafah. L’esercito israeliano (IDF), da parte sua, ha dichiarato in un comunicato di non aver colpito la zona di al-Mawasi.

Il fronte libanese

Una fonte della sicurezza libanese ha dichiarato che un leader del gruppo islamista Jamaa Islamiya, vicino al palestinese Hamas, è stato ucciso sabato in un attacco israeliano che ha colpito il suo veicolo nel Libano orientale. L’esercito israeliano ha confermato l’operazione e ha detto di aver eliminato “in un raid mirato” nella Valle della Beqaa, in Libano, “il terrorista Ayman Ratma, un operativo importante, responsabile del rifornimento di armi per le organizzazioni terroristiche di Hamas e Jamaa Islamiya”. “Ayman Ratma - ha proseguito il portavoce militare - è stato eliminato a causa del suo coinvolgimento nella promozione ed esecuzione di attività terroristiche contro Israele”.

Al confine vi sono tensioni crescenti, tanto che il ministero degli esteri del Kuwait ha fatto appello ai propri cittadini che si trovano in Libano a lasciare il Paese, come riferisce il Jerusalem Post, legando la decisione del Kuwait ai timori di una escalation e di un passaggio a una guerra su larga scala tra gli Hezbollah libanesi e Israele.

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Telegiornale 18.06.2024, 12:30

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