Secondo gli investigatori incaricati dalle Nazioni Unite, in Sudan sono stati commessi numerosi atti che costituiscono crimini contro l’umanità e crimini di guerra. Nel loro rapporto, presentato venerdì a Ginevra, hanno chiesto il dispiegamento di una forza indipendente per proteggere i civili.
La Missione internazionale d’inchiesta ha verificato che le Forze di supporto rapido (RSF) sono responsabili di tali fatti ancor più dell’esercito. I paramilitari e le milizie hanno perpetrato atti che equivalgono a crimini contro l’umanità: omicidi, torture, schiavitù, stupri, schiavitù sessuale, persecuzioni etniche e sfollamenti forzati.
L’esercito del generale Abdel Fattah al-Burhane, che li ha contrastati per oltre un anno, è responsabile dei presunti crimini di guerra di omicidio, mutilazione, tortura e altri atti degradanti. Secondo il presidente della Missione, Mohamed Chande Othman, è necessaria una “protezione urgente e immediata”.
Decine di migliaia di persone sono state uccise nel conflitto. Alcune regioni soffrono di carestia e pPiù della metà della popolazione sudanese ha bisogno di assistenza umanitaria.