Un tribunale brasiliano ha ordinato, domenica, la scarcerazione di Luiz Inácio Lula da Silva. Gli avvocati dell'ex presidente brasiliano — che da inizio aprile sta scontando una condanna a 12 anni per corruzione e riciclaggio — avevano chiesto che fosse liberato in attesa che venisse esaminato l'appello. Un altro giudice, però, ha chiesto alla polizia di non dar seguito a tale ordine e non è chiaro se sarà effettivamente liberato.
Lula, che nonostante l'arresto guida i sondaggi delle presidenziali brasiliane con il 30% dei consensi, ha annunciato di aver deciso di partecipare alle elezioni del 7 ottobre.
L'uomo è accusato di aver ricevuto un appartamento al mare per favorire un'impresa di costruzioni nell'ottenimento di appalti pubblici. Il diretto interessato nega e sostiene di essere vittima di un complotto per impedirgli di correre per un terzo mandato. Nonostante la rimessa in libertà, tuttavia, la sua candidatura potrebbe essere invalidata dalla corte elettorale.
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