Un gruppo di familiari degli ostaggi israeliani a Gaza ha fatto irruzione lunedì mattina nella Commissione finanze della Knesset chiedendo interventi urgenti per il rilascio dei rapiti dalla Striscia.
Il gruppo fa parte della protesta che da domenica sera si sta svolgendo nei pressi della residenza a Gerusalemme del premier Benyamin Netanyahu, del quale contestano la scarsa azione per riportare a casa gli ostaggi “prima che sia troppo tardi”. Il gruppo dei manifestanti è stato allontanato dai commissari, i quali hanno poi sospeso i lavori.
Del resto, la forma delle proteste si è ampliata. Sempre domenica sera a Gerusalemme, le famiglie e i sostenitori degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas hanno montato tende da campeggio davanti alla residenza di Netanyahu, al fine di non ridurre la pressione sul governo e continuare a chiedere l’immediato rilascio degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza.
Una delle manifestanti, che ha un cugino nelle mani di Hamas dal 7 ottobre scorso, ha dichiarato ai microfoni della RSI che i parenti degli ostaggi stanno facendo “tutto il possibile per i nostri cari e per questo continuiamo a recarci in molti posti per protestare a sostegno delle famiglie degli ostaggi, famiglie che vivono un incubo da più di cento giorni.”
Dalit precisa inoltre: “Siamo qui a Gerusalemme poiché qui c’è una delle residenze dove vive il premier Netanyahu e noi vogliamo che lui senta quello che chiediamo e soprattutto sappia che non si deve dire “no” ai negoziati. Abbiamo visto che solo combattere non serve per riportare indietro gli ostaggi”.
Netanyahu sempre più criticato
Telegiornale 22.01.2024, 20:00
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Radiogiornale 22.01.2024, 12:30
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