I nodi del celebre scandalo dei “Panama Papers” arrivano al pettine. Nella capitale dello Stato dell’America centrale si apre infatti lunedì il processo nei confronti di 27 persone implicate, a vario titolo, nell’evasione fiscale e nel riciclaggio del denaro che celebrità di tutto il mondo avevano affidato allo studio legale panamense Mossack Fonseca. Tra gli imputati ci sono anche i due fondatori, Jürgen Mossack e Ramon Fonseca Mora.
Il reato di cui sono accusati i 27 è quello di “riciclaggio di denaro”, ha indicato in un comunicato la magistratura, aggiungendo che le udienze davanti a un tribunale penale sono previste sino al prossimo 26 aprile.
A scoperchiare il calderone delle attività di Mossack Fondeca era stata nel 2016 un’indagine, nota appunto come “Panama Papers”, condotta dal Consorzio internazionale dei giornalisti d’investigazione (CIGI, acronimo che in inglese diventa ICIJ). L’inchiesta, basata sulla fuoriuscita di 11,5 milioni di documenti dallo studio legale panamense, ha rivelato che capi di Stato e di governo, politici di spicco e personalità del mondo della finanza, dello sport e delle arti hanno nascosto al fisco proprietà, aziende, capitali e profitti. Tra i nomi figuravano, per citarne qualcuno, l’ex premier inglese David Cameron, la star del calcio Lionel Messi o il regista spagnolo Pedro Almodovar.
Panama papers: via al processo
SEIDISERA 08.04.2024, 18:34
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Uno dei nodi del processo, originariamente previsto nel 2021 e poi slittato per vari motivi, è dato dal fatto che le disposizioni della legislazione antiriciclaggio di Panama non erano ancora in vigore quando è scoppiato il caso, il che potrebbe rendere più difficili le condanne.
Nel Paese, che a tutt’oggi figura sulla lista nera dei paradisi fiscali, il reato di evasione fiscale è punibile solo dal 2019 e per importi superiori a 300’000 dollari all’anno. In precedenza, l’evasione fiscale non era considerata un reato, ma solo un illecito amministrativo.
Contro i fondatori dello studio legale è stato avviato anche un secondo procedimento penale per il cosiddetto affare “Lava Jato”, per il riciclaggio di denaro riconducibile a società edili nel settore pubblico, tra cui il colosso Odebrecht. Nel giugno 2023 nei confronti di Mossack e Fonseca Mora è stata chiesta una condanna a 12 anni. La sentenza non è ancora stata resa pubblica.
Nel processo che prende avvio lunedì tutti gli imputati si sono dichiarati innocenti. Ramon Fonseca si è spinto oltre, definendo l’accusa “ridicola”.
Pulitzer all'inchiesta Panama Papers
Telegiornale 11.04.2017, 14:30