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Papa Francesco: lasciate stare le Chiese

Il papa chiede “per favore” all’Ucraina di non bandire la Chiesa ortodossa russa, anche se sospettata di sostenere il Cremlino - Ancora bombe e vittime nella regione di Sumy

  • 25 agosto, 16:54
  • 2 settembre, 17:59
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  • ANSA e Keystone
Di: Agenzie/RSI Info 

Il giorno dopo la promulgazione, da parte di Volodymyr Zelensky, della nuova legge votata dal Parlamento di Kiev che mette al bando la Chiesa ortodossa del patriarcato di Mosca su tutto il territorio dell’Ucraina, papa Francesco interviene dicendosi preoccupato per la libertà di culto e chiedendo “per favore” di non toccare le Chiese.

“Continuo a seguire con dolore i combattimenti in Ucraina e nella Federazione russa”, ha detto il pontefice all’Angelus. “Non si commette il male perché si prega. Se qualcuno commette un male contro il suo popolo sarà colpevole per questo, ma non può avere commesso il male perché ha pregato. E allora si lasci pregare chi vuole pregare in quella che considera la sua Chiesa”.

E’ la prima volta che Francesco critica cosi apertamente una decisione dell’Ucraina. La legge “sulla protezione dell’ordine costituzionale nel campo delle attività delle organizzazioni religiose” è stata approvata martedì scorso in seconda lettura dalla Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino, e vieta l’attività di organizzazioni religiose affiliate alla Russia su tutto il territorio dello Stato.

In perdita di fedeli dopo la creazione della Chiesa ortodossa ucraina indipendente, nel 2018, la Chiesa ortodossa ucraina del patriarcato di Mosca conta comunque ancora migliaia di parrocchie. Con l’inizio della guerra, nel 2022, ha preso le distanze dalle gerarchie moscovite, ma le autorità ucraine la considerano ancora sotto influenza del patriarca Kyril, alleato del Cremlino. Diverse procedure giudiziarie, perquisizioni e confische sono state eseguite nei confronti di suoi esponenti negli ultimi due anni. Kyril ha definito la legge ucraina “un atto di persecuzione”.

Le parole di Francesco - che ha incontrato Zelensky in giugno, a margine del vertice dei G7 in Puglia, cui entrambi erano stati invitati - probabilmente, e non per la prima volta, non passeranno bene in Ucraina, dove il pontefice è considerato “troppo morbido” nei confronti di Mosca. Tutti ricordano ancora, tra le altre cose, le frasi sul coraggio di alzare bandiera bianca nell’intervista alla RSI, subito contestualizzata e corretta dalla Santa sede, e le polemiche che ne seguirono.

Ma non c’è solo questo. Il tentativo di mantenere i canali aperti con Mosca ha creato disagio, per esempio, nella Chiesa greco-cattolica ucraina, che riconosce l’autorità del papa di Roma ed è diffusa soprattutto nelle regioni occidentali del Paese. L’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo di quella chiesa, ha difeso la legge affermando che “lo Stato è obbligato a reagire ai portatori dell’ideologia del mondo russo, cosi come ogni Paese europeo fa nei confronti dello Stato islamico e dei suoi estremisti religiosi”.

Fino ad ora i tentativi di Francesco di mostrare comprensione anche per la Russia non sembrano avere prodotto molto margine per la Santa sede nei confronti du Mosca. Ma le Chiese, è noto, ragionano spesso con ritmi e tempi ben diversi da quelli della politica.

Bombe russe su Sumy

La regione ucraina di Sumy, contigua a quella russa di Kursk invasa dall’esercito ucraino, è stata nelle ultime 24 ore di nuovo pesantemente bombardata dalle forze di Mosca. Almeno 4 persone sono morte e 13 sono rimaste ferite. Numerose abitazioni sono inagibili.

A Kramatorsk, nell’Ucraina orientale, un giornalista britannico è morto e altri due sono rimasti feriti in seguito a un attacco lanciato la scorsa notte dalle forze russe contro un hotel.

Zelensky: Trump mi ha promesso sostegno

In una conversazione con Zelensky, l’ex presidente USA e candidato repubblicano alle elezioni di novembre Donald Trump ha detto di sostenere l’Ucraina e di volere una fine del conflitto. A riferirlo è stato lo stesso Zelensky in una intervista con la stampa indiana che il capo dello Stato ucraino ha pubblicato sui suoi canali social.

Nei circoli diplomatici occidentali vi è preoccupazione che una vittoria di Trump porti gli Stati Uniti a una qualche forma di avvicinamento con Mosca, lasciando all’Europa tutta la responsabilità di sostenere Kiev.

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Telegiornale 24.08.2024, 20:00

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