È stata l’attrazione della giornata, forse più per quello che potrebbe comportare in futuro nelle nostre abitudini alimentari che per quanto è ora in grado di fare.
La stampante di pasta 3D presentata martedì a Cibus da Barilla ha attirato su di sé l’attenzione di operatori del settore e semplici curiosi, in una dimostrazione nella quale il nuovo ritrovato tecnologico del colosso parmense ha sfornato, anzi, stampato forme di fusilli del tutto originali e dal design inimitabile dalle tradizionali trafile.
"Le potenzialità sono enormi" assicurano dalla multinazionale, con i visitatori dell’annuale fiera dell’agroalimentare di Parma che si accalcano attorno allo stand per assaggiare il prodotto nato sullo schermo di un PC.
Basta uscire da Cibus e spostarsi di pochissimi chilometri, tuttavia, per assaporare, oltre a prelibate ricette e succulenti manicaretti, anche tutta la differenza che passa fra un’invenzione che potrebbe rendere standard il tortellino “stampato” in casa, e chi al solo sentir parlare di fusilli in serie proprio non ci sta: "La pasta fatta in casa conserva la poesia", racconta Dario, proprietario della Trattoria La Maestà, "portare avanti queste tradizioni significa conservare l’unicità di un prodotto della nostra storia”.
Ai buongustai l’ardua sentenza.