La chiave per la formazione del nuovo Governo italiano, dopo che il precedente tentativo si era arenato sul "no" di Sergio Mattarella al nome di Paolo Savona al Ministero dell'economia, "è stata il Movimento Cinque Stelle, che aveva paura di tornare al voto nei prossimi mesi o nelle prossime settimane", secondo Roberto D'Alimonte, direttore del Dipartimento di scienze politiche dell'Università LUISS di Roma. "A questo punto", afferma, "Di Maio ha di fatto accettato il veto del presidente, riuscendo a convincere anche Salvini, che avrebbe voluto tornare a votare".
Il nuovo Esecutivo non solo unisce tecnici e politici, ma "c'è un bilanciamento fra ministri freddini sull'euro" e altri "molto europeisti": Savona (politiche europee) e in misura minore Tria (economia) da una parte, Moavero (esteri) dall'altra.
"Sono stati raggiunti compromessi importanti", conclude D'Alimonte, per il quale "si tratta di un Governo completamente nuovo nella storia della Repubblica". Sarà interessante, dice, vedere "quale sarà il ruolo di Conte: semplice esecutore o personalità in grado di fare da mediatore tra Lega e M5S, tra Governo e presidente, tra Italia e Europa?". Una domanda che rimane in sospeso.
RG/pon