Pino Pelosi, l’uomo condannato in via definitiva per l’assassinio di Pier Paolo Pasolini, è morto nella notte tra mercoledì e giovedì a Roma. Il 59enne era cresciuto nel quartiere Setteville di Guidonia e stava combattendo da tempo contro un tumore che lo aveva costretto al ricovero al policlinico Gemelli.
Fu responsabile dell’uccisione dello scrittore avvenuta nella notte tra l'1 e il 2 novembre 1975. La polizia lo fermò a Ostia alla guida dell'auto di Pasolini. Negli anni successivi, fornì due differenti versioni di ciò che accadde: in un primo momento si autoaccusò dell’omicidio, ma poi ritrattò, affermando che a uccidere il poeta furono tre persone a lui sconosciute.
Pelosi fu poi condannato nel 1976 per omicidio volontario in concorso con ignoti mentre la Corte d'Appello confermò la condanna per omicidio ma non diede credito all'ipotesi dei complici. Nel 1979, la Cassazione confermò la sentenza. Restò in carcere fino al 1983 quando ottenne la libertà condizionata.
ANSA/AnP