Bilancio a tinte chiaro scure per Donald Trump a 100 giorni dal suo insediamento alla Casa Bianca. "Pensavo fosse più facile fare il presidente", ha dichiarato il diretto interessato durante un’intervista alla Reuters, nel corso della quale ha ricordato la sua linea di "negoziatore", soprattutto riferita alla crisi nordcoreana. Una tensione tutt’altro che trascurabile, che frena gli entusiasmi alla vigilia di questo traguardo simbolico.
Una tensione, questa, che Rex Tillerson ha ribadito venerdì, nel corso del suo intervento all’ONU: “Tutte le opzioni restano sul tavolo”. Una posizione chiara che non chiude la porta alla diplomazia ma che, di fatto, spinge sul pedale dell'acceleratore per giungere a nuove sanzioni nei confronti di Pyongyang.
"Dobbiamo adottare nuovi provvedimenti su entità ed individui che sostengono il programma nucleare e missilistico della Nord Corea. Non agire immediatamente sulle questioni fondamentali della sicurezza nel mondo potrebbe portare conseguenze catastrofiche", ha sostenuto il segretario di Stato statunitense, spronando in particolar modo la Cina a voler sostenere i provvedimenti auspicati da Washington.
ATS/bin