La rinascita politica del "fujirmorismo" potrebbe concretizzarsi in Perù dove oggi (domenica) si vota per il primo turno delle elezioni presidenziali. Tutti i sondaggi danno per favorita Keiko Fujimori, figlia dell'ex presidente Alberto Fujimori, in concomitanza con il 24esimo anniversario del cosiddetto "autogolpe" dell'ex capo dello Stato dell'aprile del 1992.
La popolarità di Keiko Fujimori può sembrare inspiegabile, ma è comprensibile, per una serie di fattori economici e sociali. Il Perù è un Paese molto giovane (il 40% della popolazione ha fra i 24 e i 54 anni e solo il 7,3% è fra i 55 e i 64) quindi una parte importante degli elettori non ha alcun ricordo dell'era Fujimori, soprattutto perché dopo di essa il Paese ha vissuto una rara stagione di stabilità democratica, con quattro presidenti che si sono succeduti senza interruzione della continuità istituzionale. Oggi la situazione economica non è il principale problema dei peruviani, mentre l'aumento dell'insicurezza lo è diventato, e il fujimorismo ha la reputazione di favorire la "mano dura" contro crimine e violenza.
Alberto Fujimori, che diede nome al movimento, è ancora in carcere dove sconta 25 anni per le mattanze ordinate agli "squadroni della morte" nella repressione contro il Movimento rivoluzionario Tupac Amaru e il gruppo di ribelli maoisti di Sendero Luminoso. Gruppo che ieri (sabato) ha attaccato un convoglio militare, uccidendo tre persone.
ATS/M.Ang.
Dal TG12.30: