Decine di migliaia di manifestanti erano ancora nelle strade di Hong Kong mercoledì mattina, giorno della festa nazionale cinese, restando così “sordi” alle richieste del capo del governo della città di interrompere le manifestazioni. MercoledÌ il segretario di Stato USA John Kerry dovrebbe discutere della situazione con il suo omologo cinese Wang Yi in visita negli Stati Uniti.
La fiumana di gente, al termine della terza notte di proteste, ha iniziato a convergere verso piazza Golden Bauhinia, sito storico e simbolico dove si è svolta, senza incidenti, una cerimonia per sottolineare i 65 anni della fondazione della Repubblica popolare cinese. Mentre i manifestanti fischiavano l’inno cinese, il capo del governo della regione amministrativa speciale di Hong Kong, Leung Chun-ying, circondato dai suoi fedelissimi, ribadiva la sua ferma intenzione a non dimettersi.
Migliaia di persone, comunque permeate dalla atmosfera di festa, hanno sottolineato, pur sotto dei forti acquazzoni, la loro volontà di continuare la protesta e di occupare di nuovo il centro finanziario della città (Central e Admiralty) almeno finché non avranno ottenuto le promesse riforme politiche allorquando la megalopoli asiatica è passata dagli inglesi ai cinesi nel 1997.
Red.MM/AFP/Reuters/Swing
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