I militari che hanno preso il potere in Sudan, rovesciando l'autocrate Omar al-Bashir al potere da 30 anni, tendono la mano alla popolazione dichiarano: “Sarete voi a decidere il vostro futuro”. Omar Zine el Abidine, parlando venerdì nella capitale Khartum, ha assicurato che il Governo che gestirà il paese nei due anni di transizione sarà “civile".
Il generale ha annunciato pure che il deposto presidente sarà processato in Sudan e che le nuove autorità eviteranno di estradarlo alla Corte penale internazionale, che lo ricerca per il genocidio in Darfur.
Le rassicurazioni, all’indomani del colpo di Stato, non sembrano però frenare le proteste di piazza, che sono continuate nonostante il coprifuoco. L'Associazione dei professionisti sudanesi, schierata in prima linea nelle dimostrazioni che da mesi interessano il paese, ha invitato i suoi sostenitori a continuare le dimostrazioni fino a quando “i militari non cederanno le leve del comando”.
RG delle 18.30 del 12.04.19; il servizio di Matteo Fraschini Koffi
RSI Info 12.04.2019, 20:45
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Sudan, la piazza rifiuta il governo militare
Telegiornale 12.04.2019, 22:00