Un attacco aereo israeliano ha colpito un sobborgo di Beirut venerdì. Un’alta colonna di fumo si è alzata dalla capitale libanese. Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno condotto “un attacco mirato” con l’obiettivo di uccidere un membro di alto rango di Hezbollah ricercato anche dagli USA. Stando al ministero della sanità libanese il bilancio è di almeno 8 morti e 59 feriti. L’edificio bersagliato si trova nel quartiere Jamus, vicino alla moschea al Qaem, nel cuore della roccaforte di Hezbollah.
La TV panaraba Aljazeera ha indicato quale obiettivo dell’attacco Ibrahim Aqil, noto come Tahsin, capo della forza Al-Radwan, l’unità d’élite della formazione libanese filo-iraniana. Aqil è membro del Consiglio del Jihad, il più alto organo militare di Hezbollah. Su di lui pende da anni una taglia di 7 milioni di dollari da parte del governo statunitense.
In precedenza Hezbollah ha bombardato il nord di Israele con 140 razzi in seguito alla promessa del leader del gruppo militante, Hassan Nasrallah, di vendicarsi contro Israele per aver manomesso e fatto esplodere migliaia di dispositivi elettronici di comunicazione in uso ai miliziani, esplosioni che hanno causato oltre 20 morti (e migliaia di feriti, anche tra civili innocenti) martedì e mercoledì.
L’attacco di oggi dell’aeronautica israeliana è il terzo su Beirut dall’inizio della guerra: a luglio, un raid ha ucciso il capo militare di Hezbollah Fuad Shukr. A gennaio è stato eliminato il vice leader di Hamas, Saleh al-Arouri, che si trovava nella capitale libanese.
Hezbollah ha dichiarato che i suoi attacchi hanno preso di mira diversi siti lungo il confine con razzi Katyusha, tra cui diverse basi di difesa aerea e il quartier generale di una brigata corazzata israeliana. Dal canto suo l’esercito di Israele ha dichiarato di aver colpito aree in tutto il Libano meridionale, mirando alle infrastrutture di Hezbollah, con 120 missili lanciati contro aree delle Alture del Golan, di Safed e dell’Alta Galilea. L’esercito non ha detto se i missili abbiano colpito obiettivi o causato vittime. Altri 20 missili sono stati sparati contro le aree di Meron e Netua, e la maggior parte sono caduti in aree aperte, hanno detto i militari, aggiungendo che non sono stati segnalati feriti.
Hezbollah ha dichiarato che i razzi erano una rappresaglia per gli attacchi israeliani contro villaggi e case nel sud del Libano, e non per i due giorni di attacchi di Israele, che ha fatto esplodere migliaia di cercapersone e walkie-talkie di Hezbollah.
Hezbollah e Israele si sono bombardati reciprocamente e quasi quotidianamente dall’8 ottobre, un giorno dopo l’inizio della guerra tra Israele e Hamas. Il timore è che i continui scambi di artiglieria possano degenerare in una guerra totale.
Attacchi israeliani nel sud del Libano
Telegiornale 20.09.2024, 12:30