Il bilancio delle vittime delle esplosioni di vari walkie-talkie avvenute mercoledì in Libano è salito a 25, ha dichiarato giovedì in una conferenza stampa il ministro della Sanità libanese Firass Abiad. Questa seconda serie di esplosioni (il giorno precedente a esplodere sono stati dei cerca persone, ndr.) ha causato anche circa 600 feriti, ha aggiunto il ministro.
Martedì, 12 persone sono state uccise e quasi 3’000 ferite a causa dell’esplosione di centinaia di apparecchi cerca persone utilizzati dai membri di Hezbollah per evitare che i loro telefoni venissero rintracciati. I morti in tutto sono quindi 37.
Il governo israeliano, accusato da funzionari libanesi e da numerose fonti vicine ai servizi di sicurezza, non ha rilasciato alcun commento.
Hezbollah ha sparato nel frattempo una ventina di proiettili verso Israele mercoledì sera, la maggior parte dei quali sono stati intercettati, ha dichiarato l’esercito israeliano.
In risposta, l’aviazione e l’artiglieria israeliana hanno bombardato diverse postazioni del movimento sciita filo-iraniano in una mezza dozzina di località del Libano meridionale durante la notte, ha aggiunto l’esercito.
Secondo il canale televisivo di Hezbollah, Al Manar, i bombardamenti sono ripresi giovedì a mezzogiorno nella zona di confine.
Swiss continua a non volare a Tel Aviv
Swiss continuerà a non volare su Tel Aviv almeno fino al 24 settembre. La compagnia aerea lo ha comunicato dopo attenta valutazione della situazione in Medio Oriente, dove alla luce dei recenti avvenimenti il conflitto in corso rischia di estendersi ulteriormente in particolare al Libano .Lo stop attuale già in atto scadeva questo giovedì. I voli erano ripresi a inizio settembre dopo un mese di pausa. I viaggiatori possono posticipare le loro riservazioni senza supplemento di prezzo o farsi rimborsare il corso del biglietto. Il gruppo che fa capo a Lufthansa eviterà ancora anche Teheran, Beirut, Amman, Erbil e gli interi spazi aerei di Iran e Iraq.