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Razzi di Hezbollah e raid israeliani, tregua a rischio in Libano

Hezbollah ha accusato Ia controparte di aver violato il cessate il fuoco e ha lanciato 2 missili (senza causare vittime) - Almeno 9 i morti nei successivi raid israeliani

  • Ieri, 23:56
  • Oggi, 08:23
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Una colonna di fumo, in un villaggio del sud del Libano, dopo un'incursione aerea israeliana

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Di: Reuters/M. Ang 

Lunedì almeno nove persone sono state uccise e tre ferite a causa degli attacchi israeliani su due località del sud del Libano, Talousa e Haris, mentre l’esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito decine di obiettivi di Hezbollah in tutto il Paese. In precedenza le autorità libanesi avevano riferito di altri due morti in attacchi israeliani in altre parti del Libano meridionale, tra cui un membro della sicurezza di Stato, ucciso mentre era in servizio, portando così il bilancio della giornata a 11 morti.

Gli ultimi attacchi israeliani sono arrivati poco dopo che Hezbollah ha accusato Israele di aver violato l’accordo di cessate il fuoco e ha lanciato missili contro una postazione militare israeliana nella zona contesa delle Fattorie di Shebaa, in quello che il gruppo appoggiato dall’Iran ha definito un “attacco difensivo di avvertimento”.

I residenti di Beirut hanno anche riferito a Reuters di aver sentito droni volare a bassa quota in tarda serata.

Lo scambio di colpi rende sempre più fragile il cessate il fuoco tra le due parti, mediato dagli Stati Uniti, meno di una settimana dopo la sua entrata in vigore.

La tregua proibisce a Israele di condurre operazioni militari offensive in Libano, mentre richiede al Libano di prevenire il lancio di missili contro Israele da parte di gruppi armati, tra cui Hezbollah.

L’esercito israeliano riferisce che i due lanci di missili di Hezbollah non hanno causato vittime ma il primo ministro Benjamin Netanyahu ha promesso una risposta “forte”.

Hezbollah ha dichiarato che il suo lancio di razzi, la prima operazione che il gruppo ha annunciato da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco mercoledì, è stata una rappresaglia per le ripetute violazioni israeliane della tregua.

Lo speaker del parlamento libanese, Nabih Berri, un alleato di Hezbollah che ha negoziato la tregua per conto del Libano, ha dichiarato che Beirut ha registrato almeno 54 violazioni del cessate il fuoco da parte di Israele da mercoledì. L’agenzia di stampa ufficiale libanese NNA ha dichiarato che le forze israeliane hanno sparato due proiettili di artiglieria verso la città di Beit Lif, nel distretto di Bint Jbeil, mentre il fuoco di mitragliatrici pesanti ha colpito Yaroun. In entrambi gli attacchi non sono state segnalate vittime, riferisce NNA.

Berri ha sollecitato il comitato incaricato di monitorare la tregua di assicurarsi “urgentemente” che Israele interrompa le sue violazioni. “Ci stiamo impegnando attraverso un meccanismo con Francia, Israele, e Libano per indagare e affrontare le segnalazioni di violazioni”, ha dichiarato il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, sottolineando che i primi periodi di cessate il fuoco sono spesso fragili, ma in generale riescono a ridurre la violenza.

Colpi mortali

Libano e Israele si erano già scambiati accuse e lunedì Beirut ha dichiarato che le violazioni sono diventate mortali. Una persona è stata uccisa in un attacco aereo israeliano a Marjayoun, a circa 10 km dal confine settentrionale di Israele, ha dichiarato il ministero della Sanità libanese. L’agenzia di sicurezza statale libanese ha affermato che un attacco di droni israeliani a Nabatieh ha ucciso un membro delle sue forze, definendo l’incidente una “flagrante violazione” della tregua. L’esercito libanese ha riferito che un drone israeliano ha colpito un bulldozer dell’esercito vicino al confine siriano, ferendo un soldato.

L’esercito israeliano non ha risposto immediatamente alle domande sugli incidenti di Marjayoun e Nabatieh, ma ha detto di aver preso di mira veicoli militari vicino alle infrastrutture di Hezbollah nella Valle della Bekaa in Libano e vicino al confine siriano. Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, ha negato di aver commesso illeciti, accusando Hezbollah di aver spostato le armi a sud del fiume Litani in spregio all’accordo. “Israele è impegnato a garantire il successo dell’attuazione del cessate il fuoco ma non accetteremo un ritorno alla situazione al 6 ottobre 2023”, ha dichiarato Saar, in un comunicato. L’emittente pubblica Kan ha riferito che l’inviato statunitense, Amos Hochstein, che ha mediato la tregua, ha messo in guardia Israele da presunte violazioni. Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich ha chiesto un “colpo potente” contro Hezbollah, affermando che il gruppo ha commesso un “grande errore” prendendo di mira il territorio israeliano.

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