È giorno di lutto nazionale in Russia, mentre 3'500 fra soldati, soccorritori e sommozzatori continuano a perlustrare le acque del Mar Nero nel punto in cui domenica mattina si è schiantato un Tupolev Tu-154, due minuti e 44 secondi dopo il decollo da Sochi in direzione della Siria, dove il coro Alexandrov dell'Armata Rossa doveva cantare per le truppe all'inizio del nuovo anno.
Fiori davanti all'immagine di Valeri Khalilov, il direttore del coro
Sono suoi membri 64 delle 92 persone che si trovavano a bordo, 84 passeggeri e 8 componenti dell'equipaggio. Finora le ricerche, che impegnano non meno di 39 imbarcazioni, hanno permesso di recuperare 11 corpi e 150 pezzi del velivolo, ma non c'è traccia ancora delle scatole nere che potrebbero facilitare la comprensione dell'accaduto.
Uscendo questa mattina, lunedì, da una riunione della commissione speciale creata dal Cremlino, il ministro dei trasporti Maxim Sokolov ha detto che le piste privilegiate dagli inquirenti sono il problema tecnico e l'errore umano. L'ipotesi dell'attentato, che già non era considerata probabile, è stata del tutto scartata dagli 007.
pon/Reuters/AFP
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Telegiornale 26.12.2016, 13:30