Il Comitato nazionale antiterrorismo russo ha annunciato l’introduzione di un regime speciale - che comporta poteri straordinari e restrizioni per la popolazione - nelle regioni di Belgorod, Kursk e Bryansk, al confine con l’Ucraina. La seconda è teatro da martedì di un’incursione di almeno un migliaio di soldati ucraini appartenenti a due brigate esperte, avanzati con carri armati e blindati e l’appoggio dell’artiglieria, sfruttando la scarsa densità delle difese russe e il fatto che fossero garantite essenzialmente da guardie di frontiera e militi di leva non abituati a combattere al fronte. “Un tentativo senza precedenti di destabilizzare la situazione”, secondo il comitato, e su cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i suoi più stretti consiglieri hanno mantenuto in questi giorni la massima discrezione, esprimendo solo la volontà di “far sentire la guerra” anche alla popolazione russa, colpendo il nemico in casa sua.
Mosca decreta il regime speciale in tre province
Telegiornale 10.08.2024, 12:30
L’esercito russo ha inviato intanto rinforzi nella zona, dove le operazioni militari proseguono. Le forze armate ucraine hanno, per la prima volta dall’inizio dell’attacco, diffuso un video - la cui autenticità non è verificabile - per dimostrare il controllo di una località di frontiera. Sui social sono state mostrate inoltre le immagini di una colonna di camion russi distrutta, ma sono state diffuse anche quelle dei resti di Bradley e Stryker statunitensi in dotazione all’esercito di Kiev, a testimonianza della violenza degli scontri. Secondo il Ministero della difesa di Mosca, in quattro giorni l’Ucraina ha perso 945 soldati oltre a decine di veicoli. Sono stati resi noti anche l’uso di una bomba da 500 kg e di una testata termobarica. Un missile Iskander avrebbe inoltre colpito un posto di comando della 22ma brigata ucraina.
L’Institute for the study of war statunitense ha dal canto suo significativamente ridimensionato nel suo ultimo bollettino giornaliero - rispetto al precedente - l’area in cui i soldati ucraini sono operativi. La vigilia, basandosi essenzialmente su quanto riferito da blogger militari, aveva situato le avanguardie fino a 35 chilometri all’interno del territorio russo. Le medesime fonti parlano ora di un contrattacco delle forze del Cremlino in particolare nelle località di Novoivanovka (vicino a Korenevo) e Malaya Loknya. Sin dall’inizio, peraltro, le truppe di Kiev hanno adottato un tattica di blitz, evitando di impegnarsi in combattimenti prolungati e senza cercare di consolidare il controllo del territorio. Non controllerebbero completamente nemmeno Sudzha, la prima cittadina oltre la frontiera, dove vivono circa 5’000 persone e dove si trova la centrale di distribuzione dell’ultimo gasdotto che ancora porta gas russo in Europa.
Un Su-34 come quello in immagine avrebbe sganciato anche una bomba da 500 chili sulle posizioni ucraine
“Minacciata la centrale nucleare”
È lontana diverse decine di chilometri, invece, la centrale nucleare di Kursk nella località di Kurchatov. Ciononostante il direttore generale dell’AIEA Rafael Grossi ha espresso preoccupazione e invitato le parti e prendere tutte le precauzioni del caso per evitare incidenti. L’impianto non pare alla portata dei soldati di Kiev, in termini di conquista, ma può essere raggiunto da missili o droni e viene quindi considerata “minacciata” anche da parte di Mosca. Il governatore regionale di Kursk, Alexei Smirnov, ha detto che i resti di un drone abbattuto hanno danneggiato una linea elettrica fuori dalla località, provocando un’interruzione di corrente.
Sono alcune migliaia gli sfollati dalla regione di Kursk
I due eserciti continuano infatti a bersagliare le retrovie e in particolare quello russo. Il governatore della regione di Sumy - da dove è partita l’offensiva verso l’oblast di Kursk - ha dovuto ordinare l’evacuazione di 20’000 abitanti di 28 diverse località lungo il confine. Dopo la decina di morti per un missile che ha colpito un supermercato di Kostiantynivka, inoltre, un civile è morto sabato a Kramatorsk, dove è stata centrata “un’infrastruttura critica”. Sono, queste due, delle località del Donbass dove si trova il fronte più caldo e dove prosegue da settimane la lenta avanzata russa. Quotidianamente viene annunciata la conquista di nuovi villaggi verso la città di Pokrovsk, importante hub logistico.
Continuano i bombardamenti su Kursk
Telegiornale 09.08.2024, 20:00