Roma tira un sospiro di sollievo. Il rischio razionamento dell'acqua, nell'infuocata estate 2017, è scongiurato e rimandato al 1° settembre. Ad annunciarlo venerdì sono state tutte le istituzioni coinvolte dopo giorni di braccio di ferro tra la Regione Lazio, che aveva imposto da stanotte lo stop totale ai prelievi dal lago di Bracciano, e l'azienda di gestione delle acque Acea che aveva preannunciato - come conseguenza del blocco - il razionamento dell'acqua per un milione e mezzo di romani.
L'amministrazione regionale di Nicola Zingaretti, a seguito di una trattativa con il ministero dell'Ambiente, ha deciso che Acea potrà continuare a prelevare l'acqua dal lago di Bracciano, in forma molto ridotta, proprio fino al 1° settembre. La decisione che "salva" Roma da un razionamento era stata preceduta da polemiche tra Zingaretti e la sindaca di Roma Virginia Raggi, che ha chiesto lo stato di emergenza. Il governatore ha risposto che "per risolvere il problema ci sono in campo comunque solo Regione Lazio e Governo".
ATS/Reuters/EnCa