Romania, il presidente si dimette

Il presidente della Romania, Klaus Iohannis, ha comunicato le sue dimissioni lunedì. L’annuncio è giunto in seguito alle crescenti pressioni esercitate dai gruppi populisti dell’opposizione, circa due mesi dopo l’annullamento delle elezioni di dicembre.

Iohannis ha dichiarato che le sue dimissioni da presidente sono dovute “per risparmiare alla Romania questa crisi”, aggiungendo che lascerà l’incarico mercoledì 12 febbraio.

Il presidente uscente ricopriva il ruolo dal 2014, servendo il massimo dei due mandati quinquennali. L’incarico era stato esteso il 6 dicembre 2024, dopo che la Corte costituzionale romena aveva annullato la corsa presidenziale, a seguito dell’inaspettata vittoria del candidato di estrema destra Calin Georgescu al primo turno, che aveva fatto emergere accuse di interferenze russe e violazioni elettorali.

Partiti dell’opposizione quali l’Alleanza per l’unità dei romeni (AUR), il partito nazionalista S.O.S. e il Partito dei giovani hanno cercato di destituire Iohannis attraverso una mozione presentata al Parlamento. “Questo è un tentativo inutile perché, in ogni caso, lascerò l’incarico tra pochi mesi, dopo l’elezione del presidente”, aveva dichiarato Iohannis, sottolineando che questa “è una mossa infondata perché non ho mai - ripeto mai - violato la costituzione. Ed è un tentativo dannoso, perché tutti perdono e nessuno guadagna”.

Il primo turno per le prossime elezioni è stato fissato al 4 maggio, ma se nessun candidato otterrà il 50% dei voti, un ballottaggio è già stato fissato per il 18 maggio. Non è ancora stato reso noto se Georgescu potrà prendere parte a questa nuova tornata elettorale.

Dopo l’annuncio delle dimissioni di Iohannis sono scoppiati scontri tra i sostenitori di Georgescu e la polizia a Bucarest, davanti al palazzo del Governo.