La Serbia ha annunciato di aver reintrodotto l’obbligo di visto per i cittadini di Burundi (da subito) e Tunisia (dal 20 novembre). La notizia è stata accolta positivamente dal Dipartimento federale di giustizia e polizia. "Questa decisione", ha affermato, "è un successo per la Svizzera e i paesi Schengen nella lotta contro la migrazione illegale sulla cosiddetta rotta balcanica".
Il tema era stato affrontato la scorsa settimana dai ministri degli Interni dell’Unione Europea, a Bruxelles era presente pure la consigliera federale Karin Keller-Sutter, che aveva auspicato una soluzione in questo senso. La maggior parte delle persone che scelgono di percorrere questa strada per raggiungere i paesi dell’UE sono siriani e afgani, ma negli ultimi tempi è aumentato il numero di tunisini, indiani, cubani e cittadini del Burundi. A radio SRF, Keller-Sutter ha tuttavia espresso il suo disappunto per il fatto che Belgrado conceda l’esenzione a paesi come Cuba e India.