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Rushdie, l'Iran nega ogni coinvolgimento

Per la Repubblica islamica ha lo stesso Rushdie, insieme ai suoi sostenitori, la responsabilità per l'aggressione da lui subita venerdì scorso

  • 15 agosto 2022, 11:48
  • 20 novembre, 15:17
"Per questo attacco solo lo scrittore e i suoi sostenitori meritano di essere biasimati e perfino condannati", ha sostenuto un portavoce di Teheran

"Per questo attacco solo lo scrittore e i suoi sostenitori meritano di essere biasimati e perfino condannati", ha sostenuto un portavoce di Teheran

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Di: Red.ID/ARi 

L'Iran nega qualsiasi legame con l'uomo che ha pugnalato venerdì scorso, durante una conferenza stampa nello stato di New York, lo scrittore Salman Rushdie.

"Smentiamo categoricamente" qualsiasi relazione, ha dichiarato oggi, lunedì, un portavoce del ministero degli esteri iraniano, aggiungendo che "nessuno ha il diritto di accusare la Repubblica islamica". Si è trattato della prima reazione ufficiale di Teheran all'accoltellamento, a seguito del quale Rushdie è sempre ricoverato per le gravi ferite riportate.

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Le condizioni di salute di Salman Rushdie

Telegiornale 13.08.2022, 22:00

"Per questo attacco solo lo scrittore e i suoi sostenitori meritano di essere biasimati e perfino condannati", ha quindi affermato il portavoce. "Insultando le cose sacre dell'islam, e oltrepassando le 'linee rosse' di oltre un miliardo di musulmani e di tutti gli adepti delle religioni divine, Rushdie si è esposto alla rabbia e alla collera della gente", ha sostenuto.

Gli Stati Uniti, invece, chiamano in causa direttamente l'Iran per quanto avvenuto. Unico finora nell'amministrazione Biden, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha esplicitamente accusato Teheran di aver quantomeno ispirato l'attacco allo scrittore.

"Le istituzioni iraniane hanno incitato alla violenza contro lo scrittore per anni, e i media statali in questi giorni hanno esultato per l'attentato contro di lui. Tutto questo è spregevole", ha dichiarato il ministro degli esteri in una nota diffusa dal Dipartimento di Stato.

In 33 anni, l'Iran non ha mai revocato la fatwa emanata nel 1989 dall'ayatollah Khomeini contro il romanziere giudicato blasfemo per il suo libro "I versi satanici". "Il verdetto dell'imam Khomeini su Salman Rushdie si basa su versi divini, è solido e irrevocabile", dichiarò peraltro tre anni fa l'attuale Guida suprema iraniana Ali Khamenei.

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